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Le chiese cristiane salutano l’accordo del cessate il fuoco in Ucraina

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha accolto con favore l’accordo del cessate il fuoco per l’Ucraina orientale negoziato a Minsk e annunciato ieri.

L’accordo, in seguito alle discussioni tra Russia, Ucraina, Francia e Germania, si propone di porre fine alla violenza in Ucraina, che è costata la vita a migliaia di persone, secondo i rapporti delle Nazioni Unite.

«Esprimiamo il nostro sincero apprezzamento a tutte le parti coinvolte nei negoziati per questo primo passo compiuto insieme verso la pace, e ai leader di Germania e Francia per il loro ruolo di facilitatori nei negoziati», ha detto Georges Lemopoulos, vice segretario generale del Cec.

Il «Cec esorta tutte le parti in conflitto a proseguire i passi verso la pace, a mantenere un impegno per il dialogo e la diplomazia, e ad astenersi da ulteriori violenze che possano soltanto causare una maggiore sofferenza umana in Ucraina e aggravare la spaccatura nel tessuto sociale e politico della regione e nella più ampia comunità internazionale», ha concluso Lemopoulos.

Anche la Conferenza delle chiese europee (Kek), insieme a molte istituzioni politiche e religiose in tutta Europa, ha espresso il suo sollievo per l’annuncio del cessate il fuoco in Ucraina entrato in vigore il 15 febbraio scorso, dopo 16 ore di trattative in Bielorussia, tra la leadership politica di Russia e Ucraina con la mediazione di Francia e Germania.

La Kek ha monitorato la situazione in Ucraina dai primi segni di agitazione. «La speranza della Conferenza è che questo cessate il fuoco rappresenti una tregua da spargimenti di sangue e tracci un percorso verso la pace duratura».

«In queste prime ore e giorni del cessate il fuoco, preghiamo che le radici di una pace duratura possano consolidarsi in Ucraina», ha detto il segretario generale della Kek, Guy Liagre. «La nostra speranza più profonda è che la saggezza e la diplomazia regnino nei mesi a venire, e che il popolo ucraino possa godere la stabilità e la sicurezza nella loro terra».

Nei giorni scorsi anche la Federazione battista europea (Ebf) si è espressa sul conflitto ucraino incoraggiando i leader battisti di Russia e Ucraina a rilasciare una dichiarazione congiunta che chieda la pace. In una lettera di Tony Peck e Otniel Bunaciu, rispettivamente segretario generale e presidente della Ebf, si legge: «Sarebbe una testimonianza ancora più potente di ciò che è possibile quando riconosciamo Cristo come Signore, se i leader russi e ucraini battisti rilasciassero una dichiarazione comune che chiede la pace, pur nel riconoscimento delle proprie differenze, ma che cerca di vedere al di là di esse per incoraggiare i due paesi a trovare una strada che generi la pace. È troppo credere che questo possa ancora essere possibile?».

Secondo le Nazioni Unite, i combattimenti tra le forze di Ucraina e ribelli filo-russi da aprile sono costati più di 5.000 vite.

Fonte: WCC/CEC/Baptist Time

Foto “Lysychansk 16” di ЛіонкінгOpera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons.