polyphony

Il Signore regna

 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra! Si dica fra le nazioni: “Il Signore regna!”
(I Cronache 16, 31)

A te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno
(Matteo 6, 13)

Sulla monarchia sin dal suo sorgere in Israele gravò l’ombra della minaccia dell’apostasia, il rischio di rinnegare Dio. Israele chiese di eleggere un re in omaggio alla realpolitik, che esigeva di mettersi allo stesso livello delle altre nazioni. Ma ciò contrastava con la sua vocazione a essere “popolo eletto”, “nazione santa”, “tesoro particolare” di Dio. Mentre gli altri popoli fondavano la fede in idoli fatti dalle loro mani, Israele era chiamato a fondare la sua fede nel Dio che ha creato i cieli e la terra. Il mondo è suo. È il re, e solo lui deve restare l’incontrastato sovrano. Proclamare al mondo la regalità divina implica denunciare ogni altra pretesa al trono, perché si tratta di usurpare l Dio il trono che gli appartiene. Il regno di Dio, il suo regnare, è visto come la meta finale, l’apogeo della storia.

Il Salmista ci ricorda che Dio regna nel cosmo, “si rallegrino i cieli e gioisca la terra”, in quanto espressione di un disegno divino in favore dell’umanità. Regna, in modo particolare nella chiesa, il luogo per eccellenza dove il suo nome è proclamato e la sua signoria è riconosciuta! Regna negli esseri umani, quando in essi regna la verità, la giustizia, la solidarietà!

Per un credente credere che “il Signore regna” è l’attitudine ad affidarsi a lui! È confidare che il mondo non è in balia di forze ostili o addirittura sotto il dominio dell’arbitrio del caso, ma è guidato da una mente suprema. L’affermazione “il Signore regna” ci richiama al senso di responsabilità che come credenti sentiamo di fronte a Dio e di fronte agli uomini per condurci in armonia alla vocazione celeste che abbiamo ricevuto. Il regno di Dio inizia nella nostra vita quando gli facciamo posto e gli permettiamo di regnare in noi. È il concetto che Gesù espresse dicendo “è dunque giunto fino a voi il regno di Dio” (Mt. 12, 28).  

Foto “Polyphony” di Paul Klee[1]. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.