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Accadde oggi, 13 febbraio

13 febbraio 2000, l’ultima striscia dei Peanuts

 

«Con i lettori di fumetti mi sono fatto fumettista». Parafrasando l’apostolo Paolo (1 Corinzi 9: 19-23) Charles Schulz spiegava così semplicemente, l’ispirazione di base delle avventure dei “Peanuts“, i popolari personaggi protagonisti di strisce quotidiane fino al 13 febbraio 2000. Infatti, l’ultima striscia è uscita proprio il giorno dopo la morte del grande disegnatore, un vero e proprio “predicatore a fumetti“ che ha cominciato questa fortunatissima saga nel 1950.

Nelle storie di vita quotidiana del microcosmo infantile (e animale grazie a Snoopy e non solo)dei “Peanuts“ il messaggio evangelico è presente spesso, a volte con citazioni bibliche esplicite, altre volte con metafore efficaci. D’altronde, Charles Monroe Schulz (nato in Minnesota nel 1922 da una famiglia di origini tedesche, cresciuto con un’educazione luterana e poi diventato predicatore in una chiesa evangelica protestante) ha voluto dichiaratamente annunciare il messaggio biblico tra una battuta e l’altra di Charlie Brown, Linus, Lucy, Snoopy e via dicendo.

 «Se tu non dici nulla in un fumetto, avresti fatto bene a non disegnarlo affatto. L’umorismo che non dice niente è un umorismo senza valore. Così io sostengo che un autore di fumetti deve avere la possibilità di compiere la propria predicazione», diceva Schulz. Una “predicazione“ elegante per l’umorismo davvero raffinato (eppure spesso esilarante) delle battute di Schulz e per il fatto di predicare con garbo e discrezione rivolgendosi a un vasto pubblico, a prescindere dalle sue convinzioni religiose o dal contesto culturale. Non è un’evangelizzazione priva di ironia e di umoristica caricatura proprio delle varie tendenze degli stessi cristiani. I personaggi di Schulz sono dotati di una fede sempre intensa, ma con varie sfumature. Charlie Brown, sconfitto perenne («ma non è un perdente –diceva Schulz– perché i veri perdenti smettono di tentare»), mantiene fiducia nella vita. Una fede a volte “eretica” come quella di Linus: crede sempre nel Grande Cocomero (che poi, in realtà, è la Grande Zucca) sebbene non sorga mai nella notte di Halloween. Fede consapevole e, a volte, meno consapevole dal punto di vista teologico, eppure sempre saldissima. Come la Fede di Snoopy: quando Charlie Brown gli fa leggere un brano dell’Ecclesiaste («Meglio un cane vivo che un leone morto», Ecclesiaste 9:4)e gli chiede cosa significhi il bracchetto risponde: «Non lo so, ma sono d’accordo».

Foto “Charles Schulz NYWTS” by Roger Higgins, World Telegram staff photographer – Library of Congress. New York World-Telegram & Sun Collection. http://hdl.loc.gov/loc.pnp/cph.3f06148. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons.