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Una passeggiata per conoscersi

Ultimi appuntamenti della «Settimana per l’unità dei cristiani». A Pinerolo, la cittadina allo sbocco delle Valli valdesi, viene riproposta una curiosa passeggiata. Silvia Richiardone, dell’Ufficio per la pastorale del Turismo della Diocesi di Pinerolo, ci spiega che «dopo la passeggiata sperimentale dell’anno scorso abbiamo deciso di riproporla anche quest’anno in collaborazione con la chiesa ortodossa e quella Valdese, sempre con un taglio storico-artistico. L’anno scorso parteciparono circa 60 persone». La passeggiata è prevista per sabato 24 gennaio, con il ritrovo alla parrocchia ortodossa romena, in via Archibugieri di San Giorgio alle ore 15. «Padre Ciprian ci porterà alla scoperta dell’edificio, della sua ricca liturgia e delle sue icone. Il secondo passaggio sarà nel tempio valdese di Pinerolo, dove interverrà il pastore Gianni Genre. L’ultima tappa sarà la cattedrale e qui la visita guidata sarà condotta dai volontari della Diocesi di Pinerolo. Il taglio sarà anche liturgico simbolico. La conclusione è prevista attorno alle 17 e ci si sposterà assieme a piedi».

«Conoscersi è importante, è il primo passo per abbattere le diffidenze e i luoghi comuni», è il primo commento di Gianni Genre, pastore a Pinerolo. «È il secondo anno che ci facciamo coinvolgere in questa iniziativa che ritengo molto importante ma i momenti di ecumenismo a Pinerolo non si riducono soltanto a questa settimana o a questa passeggiata. Da alcuni anni abbiamo intrapreso un cammino di conoscenza fra le tre voci del cristianesimo, in modo collaborativo. La chiesa ortodossa ha raggiunto numeri, qui a Pinerolo, significativi: infatti ha superato noi valdesi, anche se non tutti i membri sono comunicanti». Con Genre cerchiamo allora di capire quali siano gli altri momenti di condivisione. «La Giornata del Creato è uno di questi; poi abbiamo degli scambi di pulpito: sono andato a predicare in Duomo e abbiamo partecipato ai Vespri ortodossi. A sua volta il vescovo è venuto nel tempio per un culto ordinario. E devo dire che da parte cattolica forse non tutto il clero condivide pienamente questa scelta del vescovo. Rispetto a 20 anni fa dobbiamo dire che le cose stanno funzionando meglio, iniziano a cadere alcuni pregiudizi basati sulla non conoscenza dell’altro e sulla generalizzazione».