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Unicef: l’infanzia sia al centro dell’agenda politica

Si apre oggi a Davos l’edizione 2015 del World Economic Forum, il meeting del gotha della finanza e dell’economia mondiale. La riunione è stata anticipata ieri da un forte intervento da parte dell’Unicef che ha diffuso alla stampa «L’agenda for every child», una guida per gli obiettivi di azioni a favore dell’infanzia da condurre nel corso dell’anno. L’Unicef sfida la comunità internazionale perché questa ponga l’infanzia come la priorità assoluta dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile per il pianeta nei prossimi anni. I tecnici del fondo mondiale per l’infanzia hanno delineato 7 punti chiave da inserire nelle linee guida: il primo è porre fine alla violenza sui bambini perché ad oggi, sul nostro pianeta presunto moderno quasi un miliardo di bambini subisce regolarmente punizioni fisiche e un quarto di tutte le ragazze fra i 15 e i 19 anni ha subito violenza fisica. La seconda priorità è porre fine alla povertà infantile: 570 milioni di bambini vivono al di sotto della soglia internazionale di povertà fissata in un dollaro e 25 centesimi al giorno. Al terzo posto l`Unicef vuole che si ponga fine alle morti materno infantili prevenibili. I bambini che appartengono al 20% delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di morire prima del loro quinto compleanno rispetto a coloro che fanno parte del 20% più ricco, e hanno circa tre probabilità in più di essere sottopeso o malati. Migliori sistemi sanitari e migliori modi per individuare le risorse per raggiungere i bambini più vulnerabili e le madri salveranno vite, rafforzeranno le famiglie e contribuiranno ad una crescita sostenibile.

Quarto punto è relativo alla maggiore attenzione da regalare agli adolescenti, che spesso sono esclusi dai piani di intervento e dai servizi, mentre un loro corretto inserimento e coinvolgimento li può preparare meglio alla vita adulta. Il quinto punto insiste sulla analisi dei dati per sostenere i diritti di tutti i bambini. Dati tempestivi e credibili sono fondamentali per identificare i casi più tragici e bisognosi di attenzione, sfruttando lo sviluppo informatico di questi anni. Sesta priorità è l’aumento di fondi nelle politiche giovanili, che non vuol dire solo istruzione e cure mediche per il singolo ,ma per le intere famiglie che migliorando le proprie condizioni di vita possono di conseguenza migliorare quella dei loro membri, fra cui i bambini. Settimo e ultimo punto: rompere il ciclo delle crisi croniche che riguardano l’infanzia, e questo si può fare soltanto con politiche di lungo periodo e ampio respiro, e non solo e sempre con risposte contingenti ad un fenomeno emergenziale. «Il mondo ha fatto significativi passi in avanti negli ultimi 15 anni, ma ancora milioni di bambini sono emarginati – ha dichiarato Yoka Brandt vice direttore generale dell’Unicef -. Questa è una grande opportunità per raggiungere i bambini che sono stati lasciati indietro. Le decisioni e gli investimenti che facciamo oggi determineranno il futuro di questa generazione e di quelle a venire. Tutti noi abbiamo un ruolo da giocare – leader politici, imprese e organizzazioni, individui e bambini stessi – per guidare il cambiamento e costruire un mondo migliore per tutti». Vedremo se i leader mondiali fra una discussione e l’altra sul prezzo del greggio e sulle varie crisi politiche troveranno il tempo per ricordarsi del nostro futuro, i bambini. E di inserirli così finalmente in agenda.

Foto “Sudan Envoy – UNICEF Tent”,作者Sudan EnvoyUNICEF Tent。采用知识共享 署名 2.0授权,来自维基共享资源