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Condannati i leader di Militia

7.128 euro di risarcimento. Cifra simbolica per ricordare le 7.128 vittime della Shoah italiana. E’ quanto dovrà essere pagato dai leader del gruppo razzista romano di estrema destra Militia alla comunità ebraica della città eterna, presa di mira nel periodo compreso fa il 2008 e il 2011 da striscioni, manifesti, scritte sui muri a carattere antisemita. Il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Roma ha così deciso ieri al termine del processo che ha coinvolto 7 militanti capitolini del gruppo. Le pene nei loro confronti vanno dall’anno e mezzo agli otto mesi, ed i capi d’imputazione contestati sono associazione per delinquere, apologia del fascismo e incitazione all’odio razziale ed etnico. Il pubblico ministero aveva chiesto pene assai più severe, fra i tre e i sei anni di carcere.

«La sentenza di condanna nei confronti degli esponenti del movimento Militia è una vittoria nella lotta all’antisemitismo, alla xenofobia e al negazionismo – ha commentato la Comunità Ebraica di Roma -. Siamo a una settimana dal Giorno della Memoria e dal Tribunale penale di Roma si alza un grido di verità contro chi propaga odio in Italia, contro tutti quelli che si adoperano nel negazionismo della Shoah. Questa sentenza da una parte ci aiuta a fare giustizia ma dall’altra ci insegna quanto ancora l’Italia debba lavorare per fare i conti con i rigurgiti del fascismo e dell’intolleranza. Anche per questo ribadiamo la necessità di una legge sul negazionismo della Shoah». Altri diecimila euro i condannati dovranno risarcirli al ministero degli Interni quale provvisionale. I settemila euro della comunità ebraica verranno devoluti al reparto oncologico del policlinico Agostino Gemelli di Roma.

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