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Sfogliando i giornali del 16 gennaio

01 – Proteste in Mauritania dopo la condanna degli attivisti contro la schiavitù

Scontri tra manifestanti e polizia in Mauritania, dopo che tre attivisti del movimento contro la schiavitù sono stati condannati a due anni di carcere.

Biram Ould Dah Ould Abeid, presidente dell’Iniziativa per la rinascita del movimento abolizionista, candidato alle presidenziali del giugno 2015, Brahim Bilam Ramdhane, vicepresidente del gruppo, e Djiby Sow, attivista per i diritti civili e culturali, erano stati arrestati a novembre nella città di Rosso per avere organizzato un incontro non autorizzato e per l’appartenenza a un’organizzazione non riconosciuta. Ieri mattina il tribunale di Rosso aveva infatti condannato i tre attivisti a due anni di carcere, assolvendo invece altre sette imputati. Le proteste scaturite questa mattina sono state disperse usando gas lacrimogeno e con il ferimento di quattro persone.

La Mauritania è stato l’ultimo paese al mondo ad abolire la schiavitù nel 1981 e nel 2007 la pratica è stata definita ufficialmente un crimine punibile con pene fino a dieci anni di carcere, ma secondo gli attivisti il governo non ha preso iniziative per contrastare la schiavitù.

 

02 – L’Onu chiede a Israele di far ripartire immediatamente il trasferimento alla Palestina dei soldi dei dazi doganali

Le Nazioni Unite hanno chiesto ieri sera a Israele di far immediatamente ripartire il trasferimento alla Palestina dei soldi provenienti dalle tasse e dai dazi doganali che il governo israeliano raccoglie ogni mese per conto dei palestinesi.

Il governo israeliano aveva bloccato il trasferimento dei fondi, pari a circa 127 milioni di dollari, come risposta all’adesione palestinese alla Corte penale internazionale.

«Il conflitto israeliano–palestinese – ha dichiarato il responsabile degli Affari esteri delle Nazioni Unite, Jens Anders Toyberg-Frandzen – sta raggiungendo un territorio finora inesplorato, che sembra spazzare via ogni speranza di un ritorno ai colloqui di pace nell’immediato».

 

03 – Scontri in Pakistan tra polizia e manifestanti contro le vignette di Charlie Hebdo

Duri scontri questa mattina tra la polizia pakistana e gruppi di studenti che protestavano davanti al consolato francese a Karachi contro le vignette contenute nel nuovo numero della rivista satirica francese Charlie Hebdo. Gli scontri sono cominciati dopo la tradizionale preghiera del venerdì, quando i manifestanti hanno raccolto l’invito dei partiti più conservatori della politica pakistana a prendere parte a proteste su scala nazionale per denunciare la pubblicazione di una nuova caricatura del profeta Maometto sulla copertina del giornale satirico francese. Le manifestazioni a Karachi, dove si sono vissuti i momenti di maggiore tensione, gli agenti hanno disperso la folla usando gli idranti e sparando colpi di avvertimento. Un fotografo dell’agenzia di stampa francese Afp è stato ferito da un colpo di pistola.

 

04 – Il presidente Goodluck Jonathan in visita nel nordest della Nigeria

In occasione della campagna elettorale per la rielezione, il presidente della Nigeria Goodluck Jonathan si è recato questa mattina in visita nel nordest del paese, epicentro delle violenze del gruppo terrorista Boko haram, per la prima volta in quasi due anni.

Jonathan è arrivato a Maiduguri, la capitale dello stato di Borno e roccaforte storica di Boko haram, accompagnato dal capo di stato maggiore delle forze armate, Alex Badeh, e scortato da circa duecento soldati.

Il presidente ha poi visitato i circa 5.000 rifugiati che la scorsa settimana hanno dovuto abbandonare le loro città sul lago Ciad, promettendo che «torneranno presto nelle loro case».

Intanto ieri un membro dell’esercito nigeriano, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha raccontato alla Cnn delle condizioni terribili dell’esercito nigeriano, definito «disorganizzato, sottoequipaggiato e di numero insufficiente per condurre la guerra contro Boko haram».

 

05 – Il livello dei mari è cresciuto molto più velocemente del previsto, secondo uno studio di Harvard

Secondo uno studio realizzato dall’università di Harvard e pubblicato sulla rivista Nature, curato dal ricercatore canadese Carling Hay, negli ultimi 20 anni la crescita del livello dei mari è stata nettamente più rapida del previsto.

«L’accelerazione della crescita del livello marino nel corso degli ultimi due decenni – ha dichiarato Hay – è stata il 25% più intensa di quanto credessimo finora». Lo scorso anno, il Gruppo intergovernativo di esperti sull’evoluzione del clima, Ipcc, aveva stimato a 1,5 l’innalzamento medio del livello dei mari fra il 1901 e il 1990. Tuttavia, secondo la ricerca, dal 1991 a oggi la media è stata pari a tre millimetri l’anno. Lo studio di Harvard, secondo Misna, potrebbe portare a un aggiornamento delle proiezioni sul futuro ritmo di crescita del livello dei mari, che oscilla tra i 28 e i 29 centimetri.