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Sfogliando i giornali del 15 gennaio

01 – Liberati e trasferiti alcuni prigionieri di Guantanamo. Obama accelera verso la chiusura

Gli Stati Uniti, ha annunciato il Pentagono, hanno trasferito quattro prigionieri di Guantanamo in Oman e un quinto in Estonia. I cinque sono di origine yemenita, e nei paesi di destinazione saranno seguiti da programmi di reinserimento sociale. La decisione risale in realtà al 2009, quando una commissione del Senato si era pronunciata a favore della loro liberazione.
Si tratta del primo trasferimento del 2015, mentre nel 2014 erano stati trasferiti 28 detenuti.
Ad oggi, 122 persone si trovano nel carcere militare statunitense a Cuba che dal 2001 ospita i presunti terroristi. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha promesso di chiudere il carcere prima della fine del suo mandato, scontrandosi con l’opposizione di chi al Congresso, a maggioranza repubblicana, è contrario alla chiusura della struttura. Proprio per questo, la sua strategia sembra essere quella di ridurre la popolazione del carcere a 60 persone, in modo da renderlo insostenibile economicamente e costringere il Congresso a prendere una decisione.

02 – In Austria è stato revocato il divieto di adozione per le coppie omosessuali

In Austria è stato revocato il divieto di adozione per le coppie omosessuali, che potranno quindi accedere alle procedure per l’adozione di figli come le coppie eterosessuali.
La Corte costituzionale austriaca ha infatti stabilito che gli argomenti di chi si oppone al diritto all’adozione per le coppie omosessuali, affermando di voler «difendere il matrimonio e la famiglia tradizionale», sono «inadeguati».
In Austria le coppie omosessuali non possono sposarsi, ma dal 2010 esiste una legge che regolamenta le unioni civili e a cui possono accedere. Inoltre, nel 2013 una legge aveva garantito alle coppie omosessuali il diritto di adottare i figli del partner, mentre dal 2014 le coppie lesbiche hanno accesso alla fecondazione assistita.

03 – In Nigeria la situazione peggiora a un mese di distanza dalle elezioni

A un mese di distanza dalle elezioni presidenziali in Nigeria, previste per il 14 febbraio, si intensificano gli attacchi di Boko haram nel nordest del paese, in particolare nello stato del Borno.
Tra gli eventi più significativi, un attentato suicida martedì ha provocato due morti e decine di feriti in una moschea di Gombe. La responsabilità dell’attacco non è stata rivendicata, ma le modalità di esecuzione sembrano ricondurre a Boko haram. La città di Gombe si trova appena fuori del territorio controllato dal gruppo terroristico e negli ultimi mesi ha subito diversi attacchi.
L’organizzazione Amnesty International ha invece diffuso alcune immagini satellitari che mostrano la portata della devastazione causata da Boko haram con gli attacchi alle città di Baga e Doron Baga tra il 2 e il 7 gennaio. «Di tutti gli attacchi presi in esame – ha dichiarato Daniel Eyre, ricercatore di Amnesty per la Nigeria – questo è il più grande e il più distruttivo di sempre».

04 – La Tanzania vieta la stregoneria per cercare di salvare gli albini

Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite racconta che oltre 70 persone affette da albinismo sono state assassinate nell’est dell’Africa negli ultimi cinque anni per stregoneria. Gli albini, infatti, sono al centro di credenze che attribuiscono poteri magici ai loro organi. Le crescenti violenze sono culminate nel rapimento e l’uccisione di una bambina albina di quattro anni avvenuto il 27 dicembre nel nord della Tanzania.
Per rispondere a quest’emergenza il governo della Tanzania, paese in cui, secondo gli ultimi rapporti dell’ufficio Diritti umani e democrazia degli Stati Uniti, circa il 62% della popolazione è di fede cristiana, ha deciso di vietare la pratica della stregoneria. Con questa decisione si spera di fermare i rapimenti e gli omicidi delle persone albine, compiuti, secondo i sostenitori della stregoneria, “a scopo curativo”. Inoltre, il governo ha deciso di istituire una commissione per cercare di ottenere informazioni sui precedenti casi di sparizioni, mai risolti, registrati nel paese.
Il ministro degli Interni, Mathias Chikawe, ha dichiarato che «i medici tradizionali commissionano le parti dei corpi degli albini per creare oggetti magici che vendono promettendo ricchezza. Faremo di tutto per impedire queste azioni crudeli».

05 – Circa cento dispersi dopo un naufragio fluviale nella Repubblica Centrafricana

Circa cento persone sono scomparse nella Repubblica Centrafricana dopo il naufragio di un’imbarcazione sul fiume Oubangui, avvenuto lunedì 12 gennaio.
L’incidente ha avuto luogo a Modalé, a sud della capitale Bangui, a causa dell’esplosione di un motore che ha provocato un incendio a bordo.
Secondo un amministratore locale di Bangui, contattato da Le Monde, «è difficile dire attualmente quante siano le vittime e quanti siano i superstiti. Chiediamo alle autorità e ai servizi competenti di favorire la ricerca di eventuali superstiti».
​Secondo L’Express, i naufragi sul fiume Oubangui avvengono con triste regolarità, a causa delle condizioni delle imbarcazioni, comunemente chiamate “baleniere” e il mancato rispetto delle norme di navigazione.

Foto: amnesty.org