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Nigeria, strage infinita

Continuano senza sosta le stragi del gruppo terrorista Boko Haram in Nigeria. Mentre il mondo occidentale guarda al proprio cortile, impegnato nella sacrosanta condanna dell’orrendo attentato alla libertà di espressione compiuto a Parigi, la nazione più popolosa dell’Africa è teatro da mesi di una carneficina immane, e il silenzio di Europa e Stati Uniti sulla questione è ormai assordante.

Negli ultimi giorni i fondamentalisti hanno proseguito nelle loro razzie delle città e dei villaggi dell’area nord-est del paese. Questa volta nel mirino è finita soprattutto la cittadina di Baga, sulle sponde del lago Ciad. Vi è la certezza di alcune centinaia di vittime, secondo le testimonianze di residenti, ma si teme che il conto totale di questa sola azione possa superare, e di molto, le mille unità. I superstiti parlano di una città rasa al suolo, di corpi abbandonati lungo le strade e di migliaia di nuovi profughi in fuga soprattutto verso il Camerun. Anche la base militare presente in zona è finita sotto il controllo del gruppo affiliato ad Al-Qaeda. I terroristi di Boko Haram (locuzione che sta per «L’educazione occidentale è peccato») hanno iniziato nel 2009 la propria campagna militare per la creazione di uno stato islamico, concentrando le azioni in primis nell’area nord della Nigeria, che rimane la più ricca economia del continente, ma che non riesce a porre un argine a questa deriva folle e sanguinaria. Ora anche il Camerun, il cui Presidente Paul Biya si sta spendendo nella creazione di campi profughi, ha dovuto registrare le minacce dei guerriglieri.