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Accadde oggi, 30 dicembre

Non è scontato che uno studioso, anche un grande maestro, sia ancora, vent’anni dopo la morte, una presenza attiva negli studi e nelle ricerche come nei ricordi. Si può certo dire, però, che proprio questo è il caso di Enea Balmas, nato a Milano nel 1924 e scomparso il 30 dicembre del 1994, non a caso ricordato quest’anno in due delle università dove insegnò letteratura francese, Milano e Verona. Fondatore nel 1967 della rivista «Studi di letteratura francese», negli anni Ottanta presidente dell’Association Internationale des Études Françaises, è stato all’origine di un centro di ricerca tuttora molto attivo, come il Gruppo di Studio sul Cinquecento francese e di un’iniziativa importante come il Corpus du théâtre français de la Renaissance, collana edita da Olschki per pubblicare i testi del teatro “regolare” francese fino al regno di Enrico IV. La scelta di una modernizzazione parziale del testo ha fatto storcere qualche naso filologico, ma rispondeva in pieno alla convinzione di Balmas che la cultura non è un privilegio.

Il grande francesista, inoltre, autore in particolare di studi sul teatro e la poesia francese del Rinascimento (ma anche su Pascal e molti altri scrittori), mantenne sempre un forte interesse per la storia valdese. Anzi, come ricordava Giorgio Tourn vent’anni fa in un omaggio dedicatogli dalla Società di studi valdesi, il suo impegno fu di grande importanza nel cambiamento di prospettiva dalle valli valdesi come unicum isolato alla lettura della loro storia in chiave europea. Il contributo di Balmas puntava insomma a «cogliere al di là delle battaglie campali e ideologiche, dei massacri e del martirio di un popolo, l’identità che collegava il minuscolo manipolo di contadini piemontesi alle grandi avventure dello spirito europeo».

Anche come “storico valdese”, quindi, il francesista Balmas puntava a progetti ambiziosi e non solo individuali, realizzati in parte in due collane della Claudiana: «Storici valdesi» e «Antichi testi valdesi». Di nuovo, quindi, la pubblicazione di fonti, di testi a volte inediti o poco noti, ma che intendono rivolgersi non esclusivamente al lettore specialista, con la volontà dichiarata di «collocare il Valdismo al posto che legittimamente gli compete nel più vasto discorso culturale di cui esso è parte integrante e non marginale».

Foto: “Old book bindings” by Tom Murphy VIIOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.