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Le chiese contro la guerra

L’arciprete Daniel Buda, in rappresentanza del segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese Olav Fykse Tveit, insieme all’arciprete Mikhail Goundiaev, rappresentante per il Cec della chiesa ortodossa, Patriarcato di Mosca, dal 15 al 17 dicembre, hanno avuto un’udienza con il metropolita Antonij della chiesa ortodossa ucraina, Patriarcato di Mosca, e anche incontri con rappresentanti del Consiglio delle chiese ucraino e delle comunità religiose del Paese. «Abbiamo riscontrato un grande desiderio dei leader religiosi di esprimere la loro speranza di pace in Ucraina, il bisogno di lavorare insieme per raggiungerla e di essere ascoltati dalla comunità internazionale», ha detto padre Buda al termine del suo viaggio. «Se dipendesse soltanto dalle chiese in Ucraina e dalle comunità religiose, la pace sarebbe immediatamente raggiunta».

Il Cec intende far seguito a questa visita organizzando nei prossimi mesi il viaggio di un’ampia delegazione ecumenica in Ucraina, per intensificare gli sforzi di cooperazione e stabilire un significativo dialogo sulla pace nel Paese.

Intanto l’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha incontrato ieri a Kiev il primo ministro ucraino Arseni Iatseniuk; secondo quanto viene riportato dal sito del governo ucraino, le parti hanno discusso l’attuazione dell’Accordo di associazione tra Ucraina e Ue, la stabilizzazione economica dell’Ucraina e di altri temi urgenti, fra cui la situazione umanitaria nelle zone dell’Ucraina dell’est controllate dalle milizie separatiste. Il premier ucraino ha assicurato che il governo si adopererà per assicurare l’arrivo di aiuti umanitari al Donbass, in coordinamento con organizzazioni internazionali. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha anche detto che il gruppo di contatto trilaterale per risolvere il conflitto nell’Ucraina dell’est potrebbe avvenire domenica prossima a Minsk, nella capitale bielorussa. La tregua stabilita lo scorso 5 dicembre tra il governo di Kiev e i separatisti resta fragile. Dall’inizio del conflitto armato nel sud-est ucraino, dallo scorso aprile sono almeno 4.707 le persone che hanno finora perso la vita e 10.322 sono quelle rimaste ferite. Lo rende noto l’Alto commissariato Onu per i diritti umani e l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Fonte: Wikipedia