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Raniero Panzieri e i «Quaderni rossi»

Nel cinquantesimo anniversario della morte di Raniero Panzieri, Cesare Pianciola pubblica, per i tipi del centro di documentazione Editrice di Pistoia, un’agile ma densa monografia su questo militante*, marxista, «antimoderato», eterodosso, promotore e animatore del gruppo di ricercatori e militanti politici riuniti intorno alla rivista Quaderni Rossi (Qr), che ha favorito la formazione di tanti giovani (anche evangelici), in seminari e iniziative (anche ad Agape). Dopo aver tracciato un quadro sintetico delle varie tendenze del marxismo negli anni 60, l’autore si sofferma sui tentativi di riattualizzazione del marxismo in relazione da un lato al XX congresso del Partito comunista sovietico e alla repressione dei moti d’Ungheria e Polonia, dall’altro in relazione al neocapitalismo, al «miracolo economico» e alla trasformazione della produzione industriale e della stessa classe operaia.

Panzieri è un militante per tutto l’arco della sua breve esistenza: dal rifiuto di essere arruolato dai nazisti, nel 1943, all’iscrizione al partito (il Psiup prima, il Psi poi), al sostegno attivo alle lotte dei contadini siciliani per l’occupazione delle terre, agli anni ’60, quando a Torino, con il collettivo dei Qr, segue attivamente le lotte operaie alla Fiat. È studioso e traduttore di Marx – negli anni in cui dirige la rivista Mondo Operaio e lavora per la casa editrice Einaudi – eterodosso rispetto al marxismo del Pci, non solo perché convinto della fecondità dell’apertura e del confronto con le scienze sociali ma anche per il rovesciamento che opera nel rapporto fra lotta operaia e partito. La priorità spetta – secondo lui – alla lotta della classe operaia, il partito deve scaturire da questa.

Egli parte dal presupposto che il dominio della borghesia neocapitalistica ha la sua base nel processo produttivo; la tecnologia e la scienza in esso contenuti, non sono neutri ma sono funzionali a tale dominio. Di qui il cuore metodologico dei Qr: l’inchiesta sul processo produttivo e sulla condizione della classe operaia, in vista di forme di «controllo operaio». Le lotte operaie, sia nei paesi socialisti sia in quelli capitalisti, esprimono una richiesta di democrazia a partire dalla fabbrica, ma protesa verso l’intera società. Panzieri non c’era più quando, negli ultimi anni Sessanta, le lotte operaie in Italia conquistarono i consigli, di fabbrica e di zona e rivendicarono oltre ad aumenti salariali, anche diritti fondamentali quali l’istruzione, la salute, l’ambiente, la sicurezza sul lavoro (che oggi non godono di buona salute, ndr).

Le vicende del gruppo dei Qr vengono descritte, con particolare attenzione alla teorizzazione del ruolo della classe operaia (operaismo) a opera di un transfuga dei Quaderni, Mario Tronti, ora senatore de Pd, e di altri pensatori marxisti (Negri ecc.). Pianciola presenta inoltre una sintetica panoramica del dibattito sull’attualità di Marx secondo pensatori italiani e stranieri e una piccola antologia di brani di protagonisti dei Qr che aiuta a comprenderne le vicende interne. Il volumetto (87 pagine) si conclude con una biografia di Raniero Panzieri e un ampio l’apparato bibliografico.

* C. Pianciola, Raniero Panzieri, Pistoia, Centro di Documentazione Editrice, 2014, pp. 88, euro 10,00.

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