tempiovaldesetorino

Accadde oggi, 15 dicembre

Le  Lettere Patenti di re Carlo Alberto, che il 17 febbraio 1848 concedeva ai valdesi i diritti civili e politici, portano un’ondata di entusiasmo che si concretizza nella realizzazione di vari edifici di culto e opere connesse varie. Oggi, 15 dicembre 1853, si inaugura il Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele a Torino. Si tratta di un momento di grande importanza per la vita dei membri di chiesa, che possono così trovare un luogo di preghiera comune per la rappresentanza protestante in città. Prima di allora allo scopo era utilizzata una cappella delle Legazioni protestanti presso l’ambasciata di Prussia, riservata esclusivamente a diplomatici, a stranieri e ai valdesi di Torino.

Il mutato clima dovuto alle concessioni del re «Tentenna», come soprannominato da una satira di Domenico Carbone del 1847 che costa l’arresto al suo autore, crea entusiasmo nella comunità valdese: iniziano le raccolte fondi e le richieste al governo per la concessione di un terreno adatto alla costruzione di un luogo di culto. Solo a fine del 1850 Vittorio Emanuele II dà l’autorizzazione all’acquisto del terreno nella zona allora  chiamata del Meridiana, vicino al parco del Valentino.

Sono Charles Beckwith, il generale inglese mecenate, e l’imprenditore valdese Giuseppe Malan i principali finanziatori dell’opera, il cui progetto  viene affidato all’architetto Luigi Formento e la realizzazione all’impresario Eugenio Gastaldi. La prima pietra viene posata il 29 ottobre 1851 alla presenza del corpo diplomatico e di numerosi  pastori dalle valli. Dopo appena due anni  e 345 mila franchi spesi, con grande sforzo anche della Tavola valdese,  avviene l’inaugurazione alla presenza degli ambasciatori di Prussia, Inghilterra, Paesi Bassi e Svizzera.