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Sfogliando i giornali del 12 dicembre

01 – Primo giorno senza scontri in Ucraina secondo il presidente Porošenko

Il presidente dell’Ucraina, Petro Porošenko, ha annunciato ieri che «il paese di trova di fronte a un reale cessate il fuoco». Per la prima volta in 7 mesi di guerra civile, infatti, sono trascorse oltre 24 ore senza scontri, vittime e incidenti. The Guardian ritiene che per la prima volta le pressioni e sanzioni occidentali contro la Russia abbiano mostrato di essere efficaci, anche se, come dichiarato ancora da Porošenko, «tutto resta molto fragile». In realtà, racconta Euronews, tre soldati ucraini sono morti ieri e altri otto sono rimasti feriti nel Donbass, e il presidente «gioca sul filo delle ore […] per aggrapparsi alla speranza che il cessate il fuoco, deciso il 9 dicembre, tenga». Non è invece chiaro se sia cominciato o meno il ritiro delle armi pesanti dalla linea del fronte da parte dei ribelli filorussi, che si sono impegnati a creare una zona cuscinetto di circa 30 chilometri.

02 – Conferenza sul clima: raggiunto un accordo soltanto su un paragrafo dell’intero testo

Ultimo giorno della conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite a Lima, in Perù, con molte questioni ancora aperte. A meno di 24 ore dalla chiusura, racconta The Guardian, è stato raggiunto un accordo soltanto su un paragrafo dell’intero testo, che dovrà diventare operativo entro la prossima conferenza, prevista a Parigi nel 2015. Ad oggi, infatti, non si sono avuti passi avanti sostanziali, ma molto si è fermato a proposte e promesse: mentre all’inizio della conferenza le aspettative erano piuttosto alte, grazie soprattutto ai recenti accordi tra Stati Uniti e Cina, le trattative sembrano arrivate ad un punto morto. «Stiamo andando indietro», ha dichiarato Alden Meyer, che monitora i negoziati sul clima per conto dell’associazione di scienziati Ucs. Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, è intervenuto chiedendo che «ognuno deve fare la sua parte. Solo quelle nazioni che reagiranno in modo degno alla minaccia del riscaldamento globale e prenderanno le loro responsabilità saranno legittimate. Un paese sviluppato che non faccia la sua parte, diventa parte del problema». Anche il Consiglio mondiale delle chiese, Wcc, ha chiesto ai decisori politici di avere più coraggio.

03 – Il celibato dei sacerdoti potrebbe aver contribuito al fenomeno degli abusi sessuali sui minori nella Chiesa cattolica

«Il celibato dei sacerdoti potrebbe aver contribuito al fenomeno degli abusi sessuali sui minori nella Chiesa cattolica»: l’affermazione proviene dal Concilio sulla verità, la giustizia e la cura della Chiesa cattolica in Australia. Il rapporto, pubblicato oggi come risposta della Chiesa cattolica alle richieste del governo australiano e dell’amministrazione del Commonwealth, sostiene che i sacerdoti dovrebbero ricevere una miglior educazione a proposito della loro coscienza sessuale ed emotiva. «Siccome il loro servizio si svolge in un ambiente molto intimo e vicino alle persone, è necessario che siano perfettamente coscienti del confine tra ciò che è appropriato e ciò che non lo è», ha affermato il responsabile del Concilio, Francis Sullivan. Nei primi 12 mesi di lavoro, il Concilio ha rilevato 703 casi di abuso nelle istituzioni cattoliche in Australia, un numero che rappresenta il 40% di tutti i casi presi in considerazione.

04 – Dopo Mare Nostrum gli sbarchi continuano ad aumentare: a novembre +486%

A novembre gli sbarchi di migranti arrivati nel sud dell’Europa dopo aver attraversato il Mediterraneo sono aumentati di quasi cinque volte. Mentre nel novembre del 2013, quando il dispositivo di soccorso italiano Mare Nostrum pattugliava anche le acque internazionali, furono soccorse 1.883 persone, mentre il mese scorso si sono raggiunti i 9.134 salvataggi, con un aumento del 486%. Secondo i critici dell’operazione Mare Nostrum, e anche secondo i sostenitori della nuova missione Triton, sviluppata nell’ambito di Frontex, l’iniziativa italiana era la principale causa dell’aumento delle traversate, mentre i dati sembrano contraddire questa teoria. Con una lettera dei giorni scorsi i vertici di Frontex hanno annunciato che le loro imbarcazioni non si allontaneranno oltre le 30 miglia marine dalla costa per rispondere a richieste di soccorso lanciati dai migranti, una decisione che viene giustificata come «necessaria e conveniente sotto il profilo dei costi».

05 – Argentina, crolla il muro di gomma dei militari. Rivelato il luogo delle tombe dei desaparecidos

Quattro membri della giunta militare che guidò l’argentina nel periodo della dittatura di Videla e Massera, tra il 1976 e il 1983, hanno deciso, durante il processo in corso da molti anni a Buenos Aires, di fornire informazioni per aiutare a trovare i luoghi dove sono stati occultati sino ad oggi i resti dei desaparecidos. L’ex maggiore Ernesto Barreiro, considerato dagli organismi di difesa dei diritti umani il capo dei torturatori, colui che gestiva i supplizi a La Perla, è tra questi, e ha indicato 25 località dove potrebbero trovarsi i cadaveri sepolti dei 283 desaparecidos di La Perla. «È un atteggiamento storico e speriamo che serva da stimolo anche ad altri per iniziare a parlare», ha dichiarato il procuratore Facundo Trotta. Nessuno sconto di pena è stato promesso per la collaborazione di Barreiro come degli altri tre imputati, accusati di crimini contro l’umanità.

Foto: “2010 UN Climate Talks” by By UN Climate Talks – http://www.flickr.com/photos/unfccc/5242776378/in/photostream/. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons.