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Accadde oggi, 12 dicembre

Oggi è il giorno in cui tutto ha avuto inizio. La strategia della tensione, la lunga stagione delle bombe e dei misteri. Trame misteriose, complicità ai più alti livelli, menti finissime, depistaggi di ogni sorta. E morti, tanti tanti morti, innocenti pedine utili a stringere indicibili accordi.

Si è scritto tantissimo su quegli anni: fra gli ultimi a farlo, ma con parole fra le più alte è stato il giornalista Giacomo Di Girolamo, che ha tracciato una Spoon River degli ultimi 45 anni del nostro Paese nel suo ultimo libro, “Dormono sulla collina” (Il Saggiatore). Che non a caso sceglie il 12 dicembre come data di avvio di questo nero periodo, tracciando l’epitaffio della bomba da cui tutto ha preso il via. Qui di seguito il testo. Per non dimenticare. Mai.

Dove sono Pietro che vende bestiame? E Carlo, il nonno di Elisabetta?
Dov’è Luigi: cerca ancora i suoi clienti?
E Paolo, che non ce la faceva a riposare?
Dov’è Angelo, padre di undici figli?
Dove sono Giovanni, Attilio, Gerolamo?
Il gestore del cinema, il macellaio, l’agricoltore.
Cercateli, cercateli in Piazza Fontana.
Sono entrati in una banca. Sono usciti a pezzi, in un tappeto di vetri rotti.
Noi bombe siamo la grammatica della storia patria: Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, eccetera, eccetera, eccetera…come recitava Gaber. E io sono, in tutti i sensi, la sorella maggiore. L’inizio di una strategia. Il peso di una verità negata che lo Stato italiano ancora oggi porta dentro di se.
Ore 16 e 37. Banca Nazionale dell’Agricoltura. 17 vittime, 88 feriti. In televisione, a Canzonissima, Massimo Ranieri canta “Se bruciasse la città”. Mancano dodici giorni al natale.
Ricordatemi come volete: la bomba contro il popolo, luna rossa d’odio, il giorno dell’innocenza perduta, primo rintocco di campana.
Io sono l’eruzione cutanea nella grigia nebbia padana che ha sfregiato il viso bello del Paese. Ma chi non ha avuto la sua inquietudine adolescenziale?
C’è sempre un momento in cui bruci tutti i ricordi del tuo passato, tutte le bambole con cui dormivi. Lo cantavano pure i Pooh alla loro “Piccola Katy”. Canzone, non a caso, del 1968.
Io, sono quel momento. Così fragorosa, così evidente da rendere stucchevole ogni tentativo di cercare una scusa. Così allarmante da procurare – negli anni a venire – un silenzio profondo. Un silenzio che è la fine del mondo. “Chiudi pian piano e ritorna a dormire / nessuno nel mondo ti deve sentire / bye bye piccola Katy”. 1


1 I nomi delle vittime dalla bomba di piazza Fontana sono: Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silva, Attilio Valè, Gerolamo Papetti. Nonostante l’ora tarda la banca era aperta perchè il venerdì pomeriggio si svolgevano le mediazioni tra agricoltori su granaglie, buoni benzina, caparre, prestiti.Ancora oggi la strage è avvolta dal mistero. Il 30 Settembre 2013 il Gip di Milano, Fabrizio D’Arcangelo, ha archiviato , dopo 44 anni di indagini e processi, la storia giudiziaria di Piazza Fontana, anche se è ormai chiara la responsabilità dei neofascisti di Ordine Nuovo. L’inchiesta occupa 120 faldoni. Per il Gip “si è assistito al proliferare di ipotesi indimostrate, coltivate con metodologia di dubbia efficacia”. I tre imputati di Ordine Nuovo, Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, sono stati condannati in primo grado all’ergastolo e assolti in appello. Sterminata la bigliografia su Piazza Fontana, che ha ispirato canzoni, opere teatrali, romanzi, trasmissioni televisive, fumetti
La foto è tratta dal blog di Matteo Fenoglio, autore della graphic novel “Piazza Fontana” ed. BeccoGiallo