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Il ruolo delle chiese nella costruzione di una pace sostenibile e giusta

Da oggi fino al 5 dicembre si riuniranno a Sigtuna, una delle città più antiche della Svezia, più di 80 persone tra esperti che svolgono lavoro di pressione politica (advocacy), leader delle chiese e della società civile, e partner delle Nazioni Unite, per partecipare alla Consultazione per la costruzione della pace ecumenica e al Laboratorio di advocacy per la pace giusta a cura del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

L’incontro, ospitato dalla Chiesa di Svezia, dalla Chiesa Unita di Svezia e dal Consiglio cristiano di Svezia, avrà come obiettivo quello di comprendere qual è il ruolo delle chiese e degli altri attori ecumenici nella costruzione di una pace sostenibile e giusta, e quali dovrebbero essere gli ambiti di impegno.

In particolare, la Consultazione mira a realizzare programmi in sinergia, a sviluppare metodi di collaborazione, e a condividere le migliori pratiche per la costruzione della pace, per la prevenzione dei conflitti e per l’azione di advocacy che miri alla pace.

Il Laboratorio, invece, si concentrerà sulle strategie pratiche e sugli strumenti necessari alle organizzazioni ecumeniche coinvolte (il Cec e le sue chiese membro, i membri dell’Act Alliace e del Consiglio Nazionale delle Chiese, e altri attori ecumenici) a svolgere un lavoro di pressione politica a livello internazionale in vista di un mondo in cui regni la pace.

Uno dei risultati attesi alla fine dell’incontro sarà una piattaforma per la creazione di una Rete ecumenica globale che svolga lavoro di pressione politica in vista della pace giusta.

Foto: “St Pers ruin och Sigtuna Prästgård” di BrorssonOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.