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Asilo nido intercomunale in discussione

Nei territori periferici e anche nelle nostre chiese sempre di più di parla di collaborazione. Di esempi ormai operativi ce ne sono molti. Nel pubblico troviamo servizi accorpati mentre nelle nostre chiese i pastori e le pastore si trovano a gestire più chiese e le chiese stesse organizzano attività in comune con altre.

Torre Pellice e Luserna San Giovanni gestiscono ormai da diversi decenni (dalla metà degli anni ’80) un asilo nido intercomunale, dopo la chiusura di quello comunale di Luserna San Giovanni nel 1986, diventato ormai anti-economico per il numero troppo basso di utenti.

Quindi parte questo progetto di collaborazione con il comune limitrofo, Luserna partecipa con il pagamento di due stipendi a due maestre così come Torre Pellice, che ha una parte maggior, sostenendo due maestre e una educatrice. «Al momento ci sono 20 bambini da Torre Pellice e 10 da Luserna San Giovanni più 6 in part time che ci “dividiamo” fra Torre e Luserna» ci spiega il sindaco di Torre Marco Cogno. Il servizio viene offerto alla cittadinanza con prezzi contenuti, utilizzando parametro la dichiarazione Isee: le rette quotidiane variano dai 4 a 7,50 euro (con alcune eccezioni per le famiglie più in difficoltà) più una quota fissa. «I costi per il comune sono molto alti –continua Cogno –e hanno provocato un forte deficit, al momento non più sostenibile viste le enormi difficoltà in cui versano i comuni con i tagli e l’aumentare delle situazioni sociali critiche. Siamo oltemodo consci dell’importanza vitale di questo servizio alla cittadinanza e la sua qualità non discute ma è giunto il momento di discutere del futuro». Nel consiglio comunale di Luserna San Giovannni di ieri sera, mercoledì 24 novembre, si è marginalmente discusso anche di questo argomento.

La giunta portava in discussione una variazione di bilancio proprio a favore del nido intecomunale. Già negli anni scorsi al momento del rinnovo della convenzione si erano sempre scatenate vivaci discussioni fra maggioranza e minoranza, con la minoranza sempre critica verso questa scelta. Oggi sia le minoranze che la maggioranza sono praticamente cambiate del tutto nel popoloso comune della val Pellice e si è rimesso in discussione la convenzione. «Sono cambiati i tempi –esordisce il sindaco Duilio Canale –dobbiamo sicuramente rivedere e ridiscutere il ruolo del Comune all’interno della convenzione del nido intercomunale. Non è da discutere la validità dell’offerta formative però i costi sono ormai troppo elevati. Inoltre dobbiamo anche effettuare una variazione al bilancio per riuscire ad andare a coprire le due malattie delle due maestre che devono essere sostituite per mantenere l’offerta didattica». Dalla minoranza Giovanni Corda si è fatto sentire. «Si spendono 1500 euro a bambino al mese: potremmo decidere di darne 700 alle madri perché rimangano a casa con i figli, se dovessimo soltanto guardare al bilancio». Piccata la risposta della maggioranza: «forse le madri non hanno così voglia di rimanere a casa, forse hanno un lavoro!». La discussione si è chiusa con l’approvazione della variazione al bilancio e con la promessa di tornare a ridiscutere con calma la questione.