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Un cambio culturale sulla violenza contro le donne

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Sono molti gli appuntamenti organizzati nel Pinerolese per sensibilizzare su un fenomeno che produce una vittima ogni due giorni.

Venerdì 21 novembre alle 21 a Luserna San Giovanni alla saletta d’Arte in via Ex deportati e internati c’è una serata pubblica informativa dal titolo “Nemmeno con un fiore”. Parteciperanno le pastore valdesi Daniela Di Carlo e Erika Tommasone, Laura Zoggia, presidente di Svolta Donna, il Gruppo teatro della chiesa valdese di Luserna San Giovanni con gli intermezzi musicali di Simona Bellion alla chitarra classica.

«Invito tutti e tutte alla serata – dice Daniela Di Carlo – perché è necessario un cambio culturale e operativo per prevenire la violenza alle donne. Bisogna partire dalle famiglie e dalle scuole per lavorare su un cambiamento d’immagine che le bambine hanno di sé e che i bambini hanno delle loro coetanee».

Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi: 179 donne uccise, in pratica una ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%.

L’associazione Svolta Donna, nata nel 2008, ha la sede a Pinerolo ma opera su tutti i 47 comuni del Pinerolese. E’ il centro antiviolenza contro le donne del Pinerolese. In provincia di Torino ne esistono tre: a Ivrea, Torino e Pinerolo.

«Siamo orgogliosi – dice ai microfoni di RBE Laura Zoggia – Svolta Donna serve i 47 comuni del Pinerolese e si occupa di supportare le donne che si rivolgono a noi per problemi di violenza. Noi possiamo offrire un incontro gratuito con psicologi, avvocati, medici, assistenti sociali. Oltre a questo lavoriamo molto con un gruppo di volontarie sul tema del lavoro. Poco tempo fa abbiamo inserito in un tirocinio lavorativo retribuito una donna a Eataly con un progetto che abbiamo con l’azienda OrtoBra che fornisce i supermercati del Pinerolese di frutta e verdura. Il lavoro è una delle priorità del nostro servizio perché la maggioranza delle donne che si rivolgono a noi non sono economicamente indipendenti e hanno figli a carico. Quando siamo nati nel 2008 pensavamo che questo territorio non ne avesse bisogno. Invece non è così, nessun comune è “indenne”. Nel 2013, 180 donne si sono rivolte a noi, l’80% sono italiane. Noi raccogliamo una scheda anonima ma chiediamo la provenienza. Abbiamo un numero verde l’800.093.900 dove le donne possono telefonare tutti i giorni. Se non trovano nessuno possono lasciare il loro recapito e vengono richiamate. Il giovedì mattina all’ospedale Agnelli di Pinerolo dalle 10 alle 12 c’è la possibilità di trovare ascolto psicologico e legale. Noi copriamo i 109 comuni dell’AslTo3 e lo stesso presidio c’è anche all’ex ospedale di Avigliana e stiamo lavorando sugli ospedali di Rivoli e Orbassano per avere dei punti anche lì e quindi in tutto il territorio. Il numero di riferimento rimane il numero verde dalla sede di Pinerolo dal quale le volontarie poi smistano le richieste e gli appuntamenti».

Quale sarà l’oggetto del suo intervento venerdì sera a Luserna? «Farò la storia di “Svolta Donna” dal 2008 a oggi. Proprio il 2014 è stato l’anno che ha fatto diventare grande l’associazione. La ragione è che per essere un centro antiviolenza completo avevamo bisogno di una casa, una casa-rifugio per le donne che hanno anche l’emergenza abitativa. Abbiamo presentato un progetto all’Otto per mille della Chiesa valdese, che aveva destinato una parte delle risorse a progetti per prevenire la violenze contro le donne, che ci è stato finanziato con 22 mila euro e adesso abbiamo trovato la casa dove potremo accogliere le donne in difficoltà. Infine abbiamo fatto un progetto con la Provincia di Torino per istituire in 17 sedi delle forze dell’ordine, caserme dei carabinieri, questure e sedi di vigili urbani, dove le donne possono recarsi in una sala ritinteggiata e arredata in maniera confortevole per fare denuncia. Il progetto si chiama “Una stanza per te” e lunedì scorso è stata inaugurata la prima sala a Moncalieri e prossimamente sarà inaugurata anche alla caserma di Pinerolo». Quali sono i casi più frequenti che vi arrivano? «Ci sono tre tipi di violenza: psicologica, fisica e economica. L’80% sono italiane, e poi rumene, polacche, tedesche e russe. C’è un filo rosso che lega la violenza sulle donne, quindi nessun popolo purtroppo è indenne. L’età più frequente è quella delle donne con figli tra i 35 e i 45 anni. Non è legato al grado di istruzione ed è trasversale a tutte le classi sociali» conclude Zoggia.

Sono molti gli appuntamenti correlati alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

All’Ipercoop di Pinerolo c’è la mostra fotografica “Pensavo fosse amore” curato dalle alunne del liceo Porporato di Pinerolo. Dal 22 al 25 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 dove saranno presenti le volontarie di Svolta Donna.

Il 29 novembre alle 21 a Villar Perosa al teatro “Una finestra sulle valli” c’è lo spettacolo dal titolo “Donne” di Lucilla Giagnoni, artista internazionale e amica di Svolta Donna. Martedì 25 novembre 2014 alle 15,30 presso la Sala Rappresentanza del Palazzo Municipale di Pinerolo inaugurazione della Mostra “L’arte per dire no alla violenza contro le donne”, realizzata dagli studenti delle scuole superiori di Pinerolo. La Mostra sarà allestita lungo la veranda del Palazzo Comunale al 1° piano e sarà visitabile dal 25 novembre al 10 dicembre 2014 negli orari di apertura del Comune. In quest’occasione si terrà anche la premiazione dei migliori elaborati presentati dagli studenti delle scuole superiori per la Mostra. E poi sempre martedì alle 17 a Pinerolo il Flash mob “Il rosso per dire no! Mai più violenza contro le donne” sensibilizzerà la cittadinanza sul tema della lotta contro la violenza sulle donne. Tutti coloro che lo vorranno potranno posare sulla pavimentazione di piazza Facta un indumento o un oggetto di colore rosso.