p1020042

Ein Tag, ein Volk

La mattina del 9 novembre 1918 undici cortei partono dai vari quartieri di Berlino e si dirigono vero il centro. Quando quattro ore dopo si incontrano fuori dal Reichstag ci sono gli operai che marciano insieme ai soldati con i fucili. Rosa Luxembourg e Karl Liebknecht avevano fondato due anni prima la lega spartachista e si apprestavano a fare cadere il potere dei principi Hohenzollern. A gennaio di quell’anno uno sciopero generale aveva coinvolto nella sola Berlino 500.000 lavoratori contro la politica di guerra che alla fine costerà alla Germania dieci milioni di morti e venti milioni di invalidi. Il principe Max von Baden, spera di incanalare ormai la protesta nei binari della legalità prima di abdicare. L’Spd decide di anticipare gli eventi e senza consultare la costituente proclama la Repubblica tedesca. Alle quattro del pomeriggio Karl Liebknecht, dal balcone del castello annuncerà la nascita della Repubblica socialista tedesca. Vincerà la prima, la repubblica borghese.

La lega spartachista durerà pochi mesi. I militari ancora fedeli al governo e al Spd stroncheranno la resistenza nel Natale di Sangue che seguirà. Karl Liebknecht e Rosa Luxembourg saranno assassinati il 15 gennaio, due settimane dopo la nascita del partito comunista tedesco (Kdp) nato dalla Lega Spartachista. Resteranno le conquiste operaie di quei due mesi: il voto alle donne, le otto ore lavorative, libertà di associazione e di stampa e l’eliminazione del sistema di voto a tre classi. Kdp e Spd da questa separazione non troveranno più un accordo e la repubblica di Weimar aprirà le porte a Hitler e ad un’altra guerra. La sera del 9 novembre di vent’anni dopo (1938) le SS vestite in borghese, le forze di polizia normale, con la complicità e il silenzio di pompieri e cittadini comuni metteranno in piedi la notte dei cristalli: questo il nome sbeffeggiante con cui si ricorda il fatto che 7500 negozi ebraici vennero distrutti durante quella notte.

Quasi tutte le sinagoghe incendiate o distrutte (secondo i dati ufficiali erano stati 191 i templi ebraici dati alle fiamme, e altri 76 distrutti da atti vandalici). Il numero delle vittime decedute per assassinio o in conseguenza di maltrattamenti, di atti terroristici o di disperazione ammontava a varie centinaia, senza contare i suicidi. Circa 30.000 ebrei furono deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. Relativamente al campo di Dachau, nel giro di due settimane vennero internati oltre 13.000 ebrei; quasi tutti furono liberati nei mesi successivi (anche se oltre 700 persero la vita nel campo), ma solo dopo esser stati privati della maggior parte dei loro beni. Il 9 novembre 1989, il muro che divide Berlino e le due Germanie crolla in seguito alla svolta politica impressa all’Unione Sovietica da Gorbaciov e sotto le proteste e le pressioni dei cittadini della Ddr. Finisce la Repubblica Democratica Tedesca.