zucca

Accadde oggi, 31 ottobre

«Caro Grande Cocomero, attendo il tuo arrivo la notte di Halloween. Spero che mi porterai un sacco di regali. Tutti mi dicono che sei un imbroglio, ma io credo in te. P.S. Se sei davvero un imbroglio, non dirmelo, non lo voglio sapere».

Così scrive Linus, in una striscia dei Peanuts di Charles Schulz, al Grande Cocomero, la personificazione della festa di Halloween che porta i regali ai bambini e che Linus stesso aspetta ogni anno, invano, nel campo di zucche dietro casa. Dei Peanuts sappiamo tutto, ancora oggi le strisce vengono pubblicate su giornali e riviste, le raccolte sono molto vendute, e il loro creatore ha raggiunto una certa fama anche in ambito evangelico, per la sua attenzione ai temi religiosi, sottolineata in libri storici come Il vangelo secondo Charlie Brown. Da ragazzo, le strisce dei Peanuts mi attiravano per la loro vena ironica e riflessiva, e mi venivano“fornite”anche perché si riteneva fossero letture “sicure”. L’appartenenza cristiana evangelica di Schulz non fu mai messa in dubbio e io stesso ne ero il primo megafono. Per questo Halloween e il Grande Cocomero facevano parte del mio immaginario anche se non del mio quotidiano, dato che in Italia, la festa di Ognissanti era per lo più ignorata, e gradita giusto perché regalava un giorno di vacanza da scuola.

Il tempo e la globalizzazione dei consumi hanno portato Halloween, i suoi dolcetti e i suoi scherzetti anche da noi, così come le critiche di tante chiese, anche evangeliche, di derive, radici o obiettivi satanici. Peccato però che Schulz non solo avalli, ma addirittura promuova Halloween a metafora di molte situazioni che si ripropongono nelle nostre chiese. In un’altra striscia a tema «Grande Cocomero”, Lucy chiede al fratello: “Come puoi crederci?” Linus risponde: “Devo crederci… Ho già spedito cinquantasette biglietti cocomerizi… Per me sarebbe economicamente disastroso non crederci!».