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Sfogliando i giornali del 28 ottobre

1 – Presto Ebola colpirà la Cina. Intanto l’Australia chiude le frontiere

Lo scienziato belga Peter Piot, uno tra gli scopritori di Ebola nel 1976, ha affermato che è estremamente probabile che il virus si diffonda in Cina. In un’intervista al South China Morning Post, il direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha precisato che la sua previsione si basa sul fatto che migliaia di cinesi lavorano in Africa, anche nel Golfo di Guinea, dove ha avuto origine l’epidemia. Sempre secondo Piot, le misure precauzionali prese all’aeroporto di Hong Kong, dove ai viaggiatori in arrivo viene controllata la temperatura, non sono efficaci, mentre sarebbe preferibile utilizzare le analisi del sangue, «sicure e poco costose». Intanto, le ultime stime dell’Oms ci dicono che l’epidemia raggiungerà un picco nei prossimi 6-12 mesi prima di esaurirsi. Fino ad oggi si sono registrati 10141 sospetti casi di contagio e 4.922 persone hanno perso la vita a causa del virus.

2 – Russia e Ucraina

Secondo BBC News, il ministro degli esteri della Russia, Sergej Lavrov, ha dichiarato ieri che il Cremlino riconoscerà i risultati delle elezioni che si terranno il 2 novembre nell’est dell’Ucraina. Le due repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, la cui indipendenza da Kiev è stata proclamata nei mesi scorsi dai separatisti filorussi, hanno quindi ottenuto rassicurazioni su un appoggio politico che il governo ucraino chiedeva alla Russia di ritirare. Secondo Lavrov, «Le elezioni nell’est dell’Ucraina saranno importanti per legittimare le autorità locali». I risultati verranno quindi considerati validi esattamente come accaduto per il voto in Crimea, che ha reso la penisola del Mar Nero un territorio formalmente ucraino, ma di fatto annesso alla Russia.

3 – Le mani della ’ndrangheta sulle grandi opere

Ancora un caso di illegalità nell’ambito dei cantieri dell’Expo 2015 di Milano. Questa mattina in Lombardia e Calabria sono state arrestate 13 persone, accusate di associazione mafiosa. Tra i fermati anche un consigliere comunale Pd di Rho, la cittadina alle porte di Milano nel cui territorio sorgono i cantieri di Expo, ma l’obiettivo finale è quello di colpire due gruppi della ‘ndrangheta radicati in provincia di Como, con infiltrazioni nel tessuto economico lombardo. Le indagini hanno anche accertato gli interessi della criminalità organizzata calabrese in speculazioni immobiliari e in subappalti di grandi opere connesse ad Expo 2015, riscontrando un sistema di rapporti tra mondo politico, istituzionale, imprenditoriale e bancario da cui si ottenevano vantaggi, notizie riservate e finanziamenti.

4 – Ius soli

Quest’anno per la prima volta il numero di alunni di cittadinanza non italiana nati in Italia ha superato la metà del totale degli studenti stranieri. Tuttavia, la legge italiana prevede che possano diventare cittadini italiani soltanto una volta raggiunta la maggiore età. Le cifre fornite ieri dal Ministero dell’Università e della Ricerca ci dicono anche che il 9% degli studenti, cioè quasi un’alunna o alunno su 10, è straniero. Il dato più interessante è però questo: se la riforma del diritto di cittadinanza attualmente allo studio passasse, rendendo quindi possibile diventare italiani nascendo nel nostro territorio o completando un primo ciclo di studi, circa 400.000 alunni potrebbero godere degli stessi diritti dei loro compagni nati nel nostro paese da cittadini italiani. «La scuola deve saper cogliere la sfida – commenta in un comunicato Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil – bisogna investire per dare a questi studenti una vera integrazione».

5 – «Presto altre mille abitazioni a Gerusalemme Est». Israele si espande

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha deciso di accelerare i piani per la costruzione di un migliaio di nuove abitazioni a Gerusalemme Est e di nuove infrastrutture in Cisgiordania. A Gerusalemme Est, l’area della città a maggioranza araba e rivendicata dai palestinesi, il governo ha deciso di portare avanti i piani per un migliaio di case nelle aree di Ramat Shlomo e Har Homa. In Cisgiordania è stata invece approvata la costruzione di 12 nuove strade riservate ai coloni. Il quotidiano israeliano Haaretz ricorda che già il mese scorso gli Stati Uniti avevano ammonito Israele, sconsigliando la costruzione di qualsiasi nuovo insediamento per non far crescere le tensioni. Tuttavia, secondo Netanyahu, queste critiche da parte dell’amministrazione Obama «vanno contro i valori americani». Questo annuncio era atteso da alcune settimane, tanto che gli ultimi 6 giorni hanno visto pesanti scontri tra le diverse fazioni, soprattutto nella spianata delle moschee, terzo luogo santo dell’islam dove le visite sempre più frequenti degli ebrei sono vissute come delle provocazioni.

Foto: “Panorámica de Jerusalén desde el Monte de los Olivos” di BienchidoOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.