asilo3

Un esempio positivo di assistenza alla persona: l’Asilo valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni

«Tutti i posti letto sono occupati», ci confida – con la speranza che questa situazione si protragga nel tempo – Manuela Silvia Rivoria, direttrice dell’Asilo valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni. La grande struttura di accoglienza di proprietà del Concistoro della chiesa valdese di Luserna San Giovanni ospita più di cento anziani, compresi fra la struttura vera e propria e i due residence che ospitano persone ancora autosufficienti ma con la sicurezza di avere vicino un’assistenza infermieristica e altri servizi.

«In questo momento non dobbiamo lamentarci –continua Rivoira – non abbiamo posti liberi e questo ci permette di lavorare al meglio delle nostre potenzialità. Negli anni scorsi abbiamo avuto gravi difficoltà di rapporti con le varie Asl che ritardavano i pagamenti di moltissimi mesi per quel che riguarda le rette in convenzione con l’azienda sanitaria pubblica. Infatti, una parte di ospiti accedono tramite le Asl, anche se ultimamente gli accessi sono quasi solo esclusivamente privati, questo dovuto al fatto che la sanità pubblica versa in uno stato di crisi molto difficile. L’AslTo1 e l’AslTo5 hanno saldato fino a giugno 2014 mentre l’AslTo2 ha pagato ad aprile. L’unica Asl a essere in grave ritardo rimane quella locale, la To3, che fino a pochi mesi fa invece era quella più virtuosa e che anche ha il maggior numero di convenzioni. I suoi pagamenti sono fermi a febbraio».

L’Asilo ha anche subito negli ultimi mesi importanti rinnovamenti. «Abbiamo appena terminato un piccolo intervento nel nostro parco-giardino con l’ampliamento del percorso di fisioterapia che è molto frequentato dagli ospiti della struttura nel periodo estivo. Inoltre la fisioterapia sta funzionando bene con servizi offerti anche all’esterno. Il 29 ottobre inizierà il corso di ginnastica posturale, giunta alla seconda edizione. Abbiamo avuto un incremento notevole di iscritti. La prima lezione sarà tenuta dal fisiatra Daniele Varese che utilizza anche i nostri spazi due volte alla settimana per il suo lavoro. Questo aprirsi all’esterno ci sembra molto importante in un momento in cui la sanità nazionale non ha le risorse per offrire i servizi come un tempo, e cerchiamo al contempo di mantenere i costi contenuti».

Ma l’investimento più grande è stato quello riguardante l’infermeria. «Grazie a un contributo dell’Otto per mille siamo riusciti ad ampliare l’infermeria che non riusciva più a ospitare in modo adeguato gli spazi dell’ambulatorio medico e delle coordinatrici infermieristiche. Dopo una sistemazione provvisoria con un investimento di 60 mila euro (42 di questi dall’Otto per mille) siamo riusciti a mantenere l’infermeria nello stesso posto, utilizzando un terrazzo che in precedenza era abbandonato e in questo modo siamo anche riusciti ad ampliare uno spazio comune, dal nostro punto di vista importantissimo per un utilizzo migliore della struttura».