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Un regalo agli italiani per la domenica della Riforma: la nuova traduzione della Bibbia

Per presentare una nuova traduzione della Bibbia, quale occasione migliore della festa della Riforma, che ogni anno le chiese protestanti in tutta Italia ricordano con numerose iniziative?

L’ambizioso progetto è promosso dalla Società Biblica in Italia (Sbi), con il sostegno delle chiese evangeliche italiane. La Sbi, nata nel 1983, ha sede a Roma insieme alla Società Biblica Britannica e Forestiera ed è un’associazione cristiana indipendente, non legata ad alcuna confessione religiosa, finalizzata alla massima diffusione delle Sacre Scritture in Italia e nel mondo. Si pone al servizio di tutte le Chiese con mostre, conferenze, sussidi informativi. Per statuto, nel suo Consiglio possono essere rappresentate tutte le confessioni cristiane.

L’uscita dell’intera Bibbia è prevista nel 2023, un primo “assaggio” viene però diffuso quest’anno con l’Epistola di Filemone e il Salmo 75. Nell’ottobre 2017, 500° anniversario della Riforma protestante, è prevista l’uscita del Nuovo Testamento e dei Salmi.

L’iniziativa viene realizzata grazie alla partecipazione di Chiese, comunità e singoli credenti: un importante contributo può essere dato attraverso le collette raccolte durante la domenica della Riforma (che quest’anno verrà celebrata il 2 novembre).

Lo scopo del progetto, come dichiarato dal presidente della Società, il pastore e professore Eric Noffke, in linea con gli obiettivi della Società stessa, è di «offrire agli italiani ed alle italiane una nuova traduzione della Bibbia, che sia espressione della comunione delle chiese evangeliche, sovente divise, ma sempre unite nel riconoscere in quelle pagine l’unico fondamento della nostra fede. Si tratta di una novità per il nostro paese, perché finora la Bibbia protestante in italiano è legata al nome di un singolo traduttore geniale, Giovanni Diodati, sebbene successivamente riveduta e aggiornata».

Quello che con un’espressione carica di significato viene definito «un regalo ai nostri concittadini» non è quindi una revisione dell’opera compiuta da Diodati all’inizio del Seicendo, poi ripresa all’inizio del Novecento da Giovanni Luzzi con la cosiddetta Riveduta cui seguì la Nuova Riveduta nel 2006.

Si tratta di un vero e proprio ritorno alla fonte, così come insegnarono i Riformatori, a cominciare proprio da Martin Lutero, come ricorda ancora Noffke. La traduzione, approntata da un Comitato «di traduttori, consulenti e revisori scelti nel mondo dell’evangelismo italiano, è più corale fin dalla partenza», e intende fare «una traduzione fedele alla lettera dei testi biblici in una lingua moderna, sotto la guida della Società Biblica Britannica e Forestiera e dei suoi esperti. Questa nuova traduzione formale vuole dare rinnovata espressione alla Parola e vuole essere il lascito della nostra generazione a quelle che seguiranno».

Foto: “Gutenberg Bible“. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.