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Sfogliando i giornali del 17 ottobre

1 – Mare Nostrum finirà, assicura Alfano

È arrivata ieri la conferma definitiva dello stop all’operazione Mare Nostrum. La parola fine l’ha pronunciata il ministro Alfano in un’informativa alla Camera. «Alfano – scrive Lettera 43 – ha spiegato che Mare Nostrum «non convivrà con Triton» che Frontex ha previsto di far partire dal primo novembre 2014». Sempre Lettera 43 ricorda però come «in precedenza il direttore esecutivo di Frontex aveva detto che Triton non avrebbe sostituito Mare Nostrum, ma sarebbe stato solo un supporto». L’Huffington Post ricorda come l’operazione Triton «non avrà come priorità il salvataggio dei migranti, ma nel caso dovesse pescare i profughi dal mare non effettuerà respingimenti bensì porterà i naufraghi in Italia». La Stampa si concentra invece i numeri di Mare Nostrum, specificando come «in un anno sono stati circa centomila gli immigrati soccorsi in mare e più di cinquecento gli scafisti arrestati». Segnaliamo infine l’efficace articolo di Francesca Spinelli su Internazionale, che fotografa l’operazione Mos Maiorum – al via lo scorso 13 ottobre – nel contesto della politica europea contro l’immigrazione irregolare.

2 – Pakistan: confermata la pena di morte per Asia Bibi

Ieri l’Alta Corte di Lahore ha confermato la sentenza di morte per Asia Bibi, la «contadina cristiana del Pakistan arrestata nel giugno 2009 e accusata di essere una bestemmiatrice». La condanna a morte era stata inflitta nel 2010 per aver espresso commenti offensivi sul profeta Maometto nel corso di un alterco con una donna musulmana. Amnesty International ha parlato di «grave ingiustizia» sostenendo come sussistano «gravi preoccupazioni sull’equità del processo di Asia Bibi e le sue condizioni fisiche e mentali si siano fortemente deteriorate negli anni che ha trascorso, in quasi totale isolamento, nel braccio della morte». L’avvocato di Asia Bibi ha annunciato che presenterà appello alla Corte suprema.

3 – I militari italiani tornano in Iraq

«Un aereo Kc-767 per il rifornimento in volo, due velivoli senza pilota Predator, 280 militari, tra istruttori delle forze curde che contrastano l’Isis e consiglieri degli alti comandi delle forze irachene». Sarà questo il contributo dell’Italia nella lotta contro l’Is, come specifica il Corriere. Ieri il ministro Pinotti davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato ha descritto l’impegno del nostro paese a sostegno dei curdi e dell’esercito iracheno. La Stampa titola «Iraq, tornano i soldati italiani» e riporta le parole del ministro secondo cui «di fronte ai massacri di gente inerme, non abbiamo la possibilità di voltarci dall’altra parte; abbiamo un dovere morale di reagire e una necessità razionale per farlo»

4 – Volge al termine il sinodo cattolico sulla famiglia

È attesa per domani la relazione finale del sinodo cattolico sulla famiglia. Ieri sono state pubblicate sul sito del Vaticano «le relazioni elaborate dai “Circuli minores”, dieci gruppi di lavoro divisi su base linguistica che hanno depositato le proposte di emendamento al testo della relazione intermedia». Molti circoli – scrive Lettera 43 – «hanno chiesto prudenza sulle coppie omosessuali» e Repubblica si concentra sul «giallo della traduzione: sparisce il “welcome” per i gay». È stata anche ricordata – scrive Vatican Insider – «la necessità di raccontare modelli positivi di famiglia cristiana» e confermata la «misericordia della Chiesa nei confronti delle situazioni irregolari». Mai come in questo caso – afferma Andrea Tornielli – «il confronto era stato così libero e schietto» mentre Piero Schiavazzi su L’Huffington Post ricorda come «in attesa di cambiare le regole della Chiesa il sinodo ha modificato fin d’ora la geografia. Rimettendo al centro l’Italia». In ultimo segnaliamo il commento della pastora Letizia Tomassone, raccolto dall’Agenzia stampa Nev, che saluta «con favore l’invito alle “scelte pastorali coraggiose” e alla piena accoglienza nell’eucarestia dei divorziati e dei separati».

5 – Unioni civili e adozioni gay. Prosegue il dibattito in Italia

Repubblica racconta oggi la storia di una coppia lesbica sposata negli Stati Uniti che vive a Bologna e ha chiesto «all’Italia di riconoscere l’adozione dei bimbi fatta in America». L’istruttoria al tribunale dei Minori «si è conclusa e si sta attendendo la decisione del collegio dei giudici. Ma – prosegue Repubblica – con il parere negativo, e già depositato, della Procura dei minori, dove si sottolinea come un accoglimento della richiesta sarebbe contrario alla legge italiana». Il caso si inserisce nel dibattito sulle unioni civili di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. Ivan Scalfarotto invita su L’Huffington Post a non usare « i problemi delle coppie di fatto per bloccare l’uguaglianza dei gay», mentre Rosaria Iardino sul Fatto Quotidiano commenta l’annuncio dei giorni scorsi soffermandosi sulla «moda degli annunci (anche sui giornali)».

Foto via Asianews