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Per chi suona il Sinodo cattolico

«Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa»

Quanti cristiani battisti, valdesi e metodisti, 
fino a pochi giorni fa, avrebbero immaginato che una frase così tipicamente “protestante” avrebbe potuto essere pronunciata dal massimo simbolo della
 Controriforma cattolica? Eh sì, perché a uscirsene con una tale presa di posizione è stato padre Adolfo Nicolas, generale della Compagnia di Gesù. E 
non si tratta di parole dal sen fuggite in una chiacchierata riservata tra amici, ma pronunciate pubblicamente durante il Sinodo dei vescovi cattolici
 dedicato alla famiglia che si sta tenendo in questi giorni tra le mura vaticane.

Un evento, questo Sinodo, che va ben oltre la solita stanca ritualità
di altri appuntamenti simili che si sono svolti in passato nella Chiesa cattolica. C’è la percezione, nell’opinione pubblica cattolica, che in questa
occasione i giochi non siano già fatti, che il copione non sia già scritto e che le sua conclusioni possano riservare grandi sorprese e novità
non soltanto in materia di pastorale ma anche in fatto di dottrina. Fermento, attesa, addirittura una certa elettricità è quanto si percepisce,
 insomma, tra i fedeli semplici delle comunissime parrocchie italiane.

E tra i cristiani della Riforma, invece, quali sono le reazioni? Indifferenza, tanto
si tratta di una roba che riguarda la Chiesa di Roma? Sufficienza, visto che «noi valdesi è da mo’ che siamo giunti a queste banali conclusioni»?
 Insofferenza, forse, per il fatto che una affermazione scontata per la sensibilità protestante faccia così clamorosamente notizia in bocca a delle 
personalità cattoliche? Oppure curiosità? Addirittura interesse, se non coinvolgimento e partecipazione? Ho l’impressione che l’intero spettro delle
diverse reazioni stia attraversando i miei amici riformati. Legittimo, naturale, direi anche per ciò che riguarda i sentimenti meno “generosi”.


Ma se si riuscisse a vedere un pizzico al di là delle prime istintive sensazioni “di pancia”, allora cattolici e protestanti insieme dovremmo essere
coscienti che questo Sinodo vaticano e, soprattutto, il meccanismo che ha innescato nella Chiesa cattolica mondiale avranno delle conseguenze potenti
(e potenzialmente dirompenti) a livello ecumenico. Il dialogo non sarà più quel banale gioco di ruoli che implica sorrisi più o meno di facciata
e bracci di ferro estenuanti per “marcare il punto”. Questo Sinodo vaticano, cari fratelli protestanti, mette in questione anche voi. E rischia di non
 lasciarvi dormire sonni tranquilli.

Foto via Giornalettismo