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L’impegno dei cristiani per la salvaguardia del creato

“Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città” è il titolo del programma, che si articola in quattro incontri durante tutto il mese di settembre, a cura del Consiglio delle chiese cristiane di Perugia, di cui fanno parte le chiese cattolica, ortodossa romena, ortodossa greca, ortodossa russa, valdese e avventista del 7° giorno, in collaborazione con il Centro ecumenico di S. Martino. L’iniziativa rientra nell’ambito del «Tempo del creato» 2014, periodo tra settembre ed ottobre in cui le chiese cristiane di tutto il mondo si dedicano alla preghiera e all’azione per l’ambiente.

Lunedì 15 settembre si è svolto il secondo incontro della serie sul tema specifico “Inquinamento e legalità: aspetti morali ed economici”, trattato da Giovanni De Meo, giornalista e membro della chiesa cristiana avventista. In particolare il principio di rispetto di Dio creatore e della creazione ricevuta perché fosse custodita ritorna per gli avventisti nell’osservanza del sabato biblico. «Osservare il sabato vuol dire annunciare in modo forte che crediamo in un Dio creatore del cielo e della terra; proprio per questo vogliamo ammirare la natura, lodare Dio e allo stesso tempo essere pronti a rispettare e conservare le risorse naturali che sono state poste nelle mani dell’uomo affinché le amministrasse. Il credente che osserva il sabato, non agisce più come un predatore, ma come colui che ha cura della natura; sviluppando nel credente una coscienza di un’amministrazione responsabile della creazione di Dio», ha affermato De Meo.

Lunedì 22 settembre l’incontro, invece, è stato a cura del pastore valdese Pawel Gajewski che ha presentato una relazione sul tema: “Educare alla custodia del creato per la sicurezza delle nostre città. Sicurezza alimentare”. Il relatore, dopo aver affrontato alcuni concetti teologici basilari che animano l’impegno delle chiese protestanti nel campo della salvaguardia del creato, si è soffermato sul compito affidato ai cristiani di prendersi cura della creazione. «Questa cura deve essere esercitata come da compagni d’opera che riconoscono il loro comune legame in quanto creature di Dio e in quanto amministratori responsabili che hanno ricevuto il compito di lavorare nella creazione e di averne cura. Detto in termini più semplici: la terra non è nostra perché ne facciamo ciò che ci pare, ma ci è stata affidata da Dio al quale dobbiamo rispondere del modo in cui esercitiamo questa responsabilità. Nel vivere questa vocazione, come cristiani siamo incoraggiati a provvedere speranza per il nostro prossimo e per le generazioni future, siano essi vicini o lontani, ad assicurare giustizia per i nostri simili e cura per il mondo naturale, sulla base di una vita di condivisione e di rinuncia, ove necessario. Tale convinzione profonda è il vero fondamento di uno stile di vita sostenibile».

Lunedì 29 settembre chiuderà il ciclo Annarita Caponera, cattolica, con la relazione «Per la salubrità delle città». Tutte le relazioni saranno pubblicate sul trimestrale cittadino “Una città per il dialogo”, Bollettino di informazione dell’Associazione centro universitario ecumenico “San Martino” e del Centro internazionale di accoglienza della gioventù di Perugia.

Foto copertina: “(333-365) Fairies? (6205404982)” di Sander van der Wel from Netherlands – [333/365] Fairies?. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons.