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Eletto il nuovo metropolita a Kiev

In un momento particolarmente critico per l’Ucraina si sono aperti nuovi interrogativi sulla chiesa ortodossa nel paese: infatti il 13 agosto, morto il metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina del Patriarcato di Mosca Volodymyr, da tempo malato, è stato eletto come suo successore Onufri. Al secolo Orest Berezovski, già locum tenens al posto di Volodymyr, è ritenuto un conservatore filorusso e ha vinto il ballottaggio con 48 punti superando i vescovi Antonii, anche lui vicino a Mosca, e Simeon, considerato invece più vicino al presidente ucraino Petro Poroshenko.

Con l’indipendenza dell’Ucraina e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la chiesa ortodossa nel paese è divisa in Patriarcato di Mosca sotto la giurisdizione ecclesiastica della Russia e del patriarca Kirill (l’unica a essere ufficialmente riconosciuta) e lo “scissionista” Patriarcato di Kiev guidato dal patriarca Filaret, a cui si aggiunge la piccola minoranza della chiesa ortodossa autocefala. Le tendenze indipendentiste si stanno facendo sempre più forti anche nel Patriarcato di Mosca e la linea del nuovo metropolita potrà incidere non poco sul futuro dell’ortodossia, non solo nel paese ma anche in Russia. Infatti l’Ucraina conta metà delle parrocchie e del clero di tutto il Patriarcato di Mosca: nella prospettiva di una chiesa nazionale sganciata da Mosca, la ‘terza Roma’ si troverebbe improvvisamente dimezzata, con conseguenze imprevedibili sul piano religioso e politico. A questo si aggiunge la delicata situazione della Crimea, diventata russa, in cui la posizione delle parrocchie del Patriarcato di Kiev sta diventando sempre più delicata.

Intanto sono più di duemila i morti nella guerra che da aprile sta devastando l’est dell’Ucraina: dopo Sloviansk, ora l’esercito ufficiale sta riconquistando anche Lugansk occupata dai ribelli, dopo aspri combattimenti e non senza perdite: è delle ultime ore l’abbattimento di un aereo ucraino con almeno 40 vittime civili a bordo, mentre una colonna di mezzi blindati russi, compresi carri armati, sarebbe arrivata a Lugansk in aiuto ai filorussi. I leader di Russia, Germania, Ucraina, Bielorussia, Kazakistan e Unione Europea faranno un tentativo per risolvere la crisi il 23 agosto, quando la cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà a Kiev il presidente Poroshenko. Invece il 26 agosto a Minsk il presidente ucraino incontrerà Vladimir Putin, i presidenti della Bielorussia e del Kazakistan, e i rappresentanti dell’Ue, in un summit che si spera non sia soltanto di facciata. 

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Foto copertina: Davide Rostan. Il Lavra, sede del patriarcato di Mosca a Kiev