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Alleanza battista mondiale: giustizia razziale rigenerativa

 

Dal 10 al 15 luglio 2022 ho partecipato online, in qualità di rappresentante dell’Unione evangelica battista d’Italia (Ucebi) all’incontro annuale della Alleanza battista mondiale (Bwa) che si è svolto a Birmingham, Alabama, USA. Ogni riunione annuale si concentra su una delle cinque aree ministeriali della Bwa. Quest’anno l’accento è stato posto su: libertà religiosa e diritti umani, con particolare attenzione alla giustizia razziale. L’assemblea ha approvato un importante documento: «Giustizia razziale rigenerativa. Una chiamata a vivere in una libertà fiorente».

Prima dell’incontro annuale, il Comitato esecutivo della Bwa ha approvato un documento teologico di 38 pagine presentato dal suo gruppo di azione per la giustizia razziale, «Restorative Racial Justice: una chiamata a vivere in una libertà fiorente”. Nel documento si legge che «l’antico peccato» di afferrare come proprio ciò che appartiene agli altri è stato spesso «favorito dalla peccaminosa menzogna del razzismo: cioè porre se stessi o il proprio gruppo come se fosse implicitamente superiore». Nel documento ancora si afferma che «l’evangelo di Gesù ci riscatta dalle catene peccaminose della superiorità implicita verso la libertà nella dignità insita nell’immagine di Dio, che riceve la sua espressione finale in “ogni nazione, tribù, popolo e lingua in piedi davanti al trono e all’Agnello” nella pienezza del culto e dell’uguaglianza.  Questa libertà, in modo cruciale, non è l’eliminazione degli elementi che più spesso hanno contribuito al razzismo – nazione, tribù, popolo o lingua – ma la celebrazione di questa bellissima diversità proprio nella dignità dell’uguaglianza. (…) Vivere con questa visione di libertà fiorente richiede pentimento, rio-rientamento, restauro e la ricerca di una giusta giustizia. Così facendo, libera sia il prigioniero che la prigioniera».

Il documento prende atto delle numerose risoluzioni e altre dichiarazioni della Bwa prese nel corso della sua storia, ma riconosce anche che «il risultato desiderato di sradicare il razzismo e i pregiudizi razziali non è stato realizzato».

Il Comitato esecutivo della Bwa ha approvato una serie di “convinzioni, impegni e azioni per la giustizia razziale». In particolare, in una dichiarazione la Bwa confessa:

  •  La sua complicità, consapevole o meno, nella perpetuazione dell’ingiustizia razziale attraverso la sua struttura amministrativa e organizzativa.  
  • La sua incapacità di dare seguito in modo deliberato e sistematico al suo impegno di unirsi alla lotta contro i conflitti etnici e di impegnarsi per sradicare il razzismo ovunque esso emerga.
  • Il suo peccato di commissione, omissione e collusione a titolo di responsabilità aziendale con i battisti (convenzioni, sindacati, agenzie missionarie, chiese, membri) che storicamente potrebbero aver partecipato attivamente a schemi, sistemi, strutture e operazioni di oppressione razziale e non hanno esercitato la loro responsabilità profetica dicendo la verità a e sostenendo la liberazione del popolo di Dio guidata dal valore del regno della verità evangelica e della libertà fiorente. 

Nel documento, inoltre, la Bwa si impegna a «condurre un propria indagine per verificare se essa stessa ha contribuito in qualche modo, per commissione o per omissione, all’ingiustizia razziale» e ritiene «come appropriato, identificare modi per lamentarsi, pentirsi, riconciliarsi e trasformare le strutture che possono avere un impatto duraturo sulle azioni e sul ministero della Bwa». Tra le altre azioni, la Bwa si è impegnata a cercare di sviluppare risorse e incoraggiare la famiglia battista globale a inventariare le proprie risorse per sostenere gli sforzi di giustizia razziale rigeneratrice in tutto il mondo, e a investire 100.000 dollari per «potenziare l’impegno per la giustizia rigeneratrice all’interno e da parte della nostra famiglia Bwa».