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Rallegratevi! Il Signore Gesù, il Cristo crocifisso, è risuscitato!

Ma l’angelo del Signore si rivolse alle donne e disse: “Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco ve l’ho detto.” E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli. (Matteo 28,5-8)

Care chiese, care sorelle e cari fratelli,

RALLEGRATEVI! IL SIGNORE GESU’, IL CRISTO CROCIFISSO, E’ RISUSCITATO!

La gioia della pace del Cristo Risorto viene oggi a tutte e a tutti voi così come venne incontro all’alba del primo giorno della settimana a Maria Maddalena e a Maria, forse spaventate anch’esse per il “gran terremoto” provocato dall’irruzione dell’Angelo del Signore.

Dinanzi ai terremoti devastanti come quelli che recentemente hanno subito le popolazioni della Turchia e della Siria, l’uomo prova giustamente un sentimento tremendo di impotenza e di paura, simile a quella delle guardie del sepolcro al mattino di Pasqua.

Ma quel mattino, a Maria Maddalena e a Maria, che erano state ai piedi della croce, l’Angelo del Signore, del Dio vivente, dice loro: “Voi, non temete”, accompagnandole così ad affidarsi esclusivamente a Lui, al Signore, la cui protezione toglierà loro ogni timore degli uomini.

Anche oggi, a tutte e tutti noi come sue figlie adottive e suoi figli adottivi, con la sua misericordia ripete: “Voi, non temete.”

RALLEGRATEVI! IL SIGNORE GESU’, IL CRISTO CROCIFISSO, E’ RISUSCITATO!

Ma perché rallegrarsi quando nel mondo imperversa la bufera dei potenti con l’escalation degli armamenti che sprigionano la loro cieca violenza distruttrice di case, villaggi, città, casolari, strutture pubbliche e produttive, procurando la morte di migliaia di donne, bambini, anziani e che minacciano il futuro dell’umanità?

La terra natia è diventata per molti popoli una tomba. Come lo fu per Gesù la sua terra. Vi sono Paesi in cui le guerre abitano la quotidianità, portando con sé morte e desolazione. Il forte grido disperato del dolore e della sofferenza si propaga e sale fino al cielo. Ma Dio sembra averli abbandonati, così come sembrò a Gesù nell’ora nona del venerdì santo: Elì, Elì, lamà sabactanì? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Matteo 27,46)

Rallegratevi! Gesù, che è stato crocifisso, non è nella tomba. E’ Risuscitato. E nulla hanno potuto i soldati. Nulla. Anche loro, milizie imperiali, hanno dovuto cedere le armi alla decisione di Dio di un nuovo inizio, eterno, in Cristo Risorto.

RALLEGRATEVI! IL SIGNORE GESU’, IL CRISTO CROCIFISSO, E’ RISUSCITATO!

Perché la risurrezione è il dono di Dio per noi, contenuto nella “speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.” (1 Pietro 1, 3-5)

Andiamo dunque presto ad annunziare con gioia, come fecero Maria Maddalena e Maria, che Gesù Crocifisso è risuscitato dai morti; che Dio, il Vivente, il Misericordioso ha sconfitto la morte per sempre, donandoci in Gesù Risorto la vita eterna.

La luce che Dio ti ha donato nel Cristo Risorto, donala anche tu, cara chiesa, cara sorella, caro fratello, al tuo prossimo, al mondo che oggi vive un tempo buio e tenebroso.

A voi tutti e tutte l’augurio di una Santa Pasqua ricolma della comunione, della gioia e della pace di Gesù Cristo, crocifisso e Risorto.

Vostro in Cristo

Giovanni Paolo Arcidiacono

Pensa agli altri[1]

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,

non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le guerre, pensa agli altri,

non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua,

pensa agli altri,

coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, a casa tua,

pensa agli altri,

non dimenticare i popoli nelle tende.

Mente dormi contando i pianeti,

pensa agli altri,

coloro che non trovano un posto

dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore,

pensa agli altri,

coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani,

pensa a te stesso,

e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio.

[1] Mahmoud Darwish, “Pensa agli altri” in Verrà la pace e avrà i tuoi occhi, Lecce, AnimaMundi Edizioni, 2022