312351040_5814088801955370_1987776227691343644_n

Condivisione: la comunicazione nella Cepple

Durante l’Assemblea generale della Cepple, Conferenza delle Chiese protestanti dei paesi latini d’Europa, l’équipe di comunicazione formata dal pastore Daniel Cassou, dal videomaker Daniele Vola (sito chiesavaldese.org) e da Sara Tourn (Riforma) ha realizzato alcune videointerviste.

Si possono trovare sul sito Internet e canale YouTube della Chiesa valdese, in francese con sottotitoli in italiano (nel caso dei presidenti e segretari generali, uscenti ed entranti) e in italiano (Daniele Garrone e Sabina Baral) -. Sul canale YouTube della EpudF (Chiesa protestante unita di Francia) si trovano anche i filmati degli interventi di Alfredo Abad, Daniele Garrone e Sabina Baral realizzati da Daniele Vola.

Nella videointervista, il presidente Alfredo Abad, pastore della Chiesa evangelica spagnola, ricorda questi otto anni di lavoro, dal riconoscimento della Cepple come area regionale all’interno della Ccpe (Comunione delle chiese protestanti in Europa), quando non c’era ancora una visibilità reale di questa realtà da parte del protestantesimo europeo. Oggi, al contrario, c’è un lavoro regolare con le varie componenti della Ccpe e il mondo dell’ecumenismo europeo, e questo è il motivo di riconoscenza più grande.

La segretaria generale Charlotte Kuffer, della Chiesa riformata di Ginevra, è colei che concretamente ha tenuto viva la rete della Cepple favorendo la condivisione di esperienze. Ricorda in particolare l’attenzione nel campo della comunicazione, con l’organizzazione di un appuntamento annuale negli ultimi cinque anni prima della pandemia, per far conoscere reciprocamente i servizi di comunicazione (siti Internet, radio, tv, periodici…) delle chiese della Cepple.

Il nuovo segretario generale, pastore Ulrich Rusen-Weinhold, responsabile delle relazioni internazionali della Chiesa protestante unita di Francia (Epudf), ha riscontrato situazioni simili nelle varie chiese che fanno parte della Cepple all’interno di quella che possiamo definire “teologia della diaspora”, e ha sottolineato l’importanza di una “spiritualità relazionale” che ci mette in relazione con Dio, con il prossimo e con la società. La missione importante per i prossimi quattro anni, emersa anche dal dibattito, sarà proprio quella di far conoscere di più e meglio la fede che ci muove.