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100 di questi anni

Una tre giorni per celebrare i cento anni dell’Istituto G. B. Taylor, opera dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) – prima orfanotrofio, poi istituto, oggi casa di riposo – che ha svolto nella capitale un’importante opera di assistenza e sostegno ai minori ed anziani.

Nel 1923 veniva fondato l’orfanotrofio che – come scrive Giovanni Arcidiacono, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) nella prefazione al libro di Domenico Bemportato, Abitavamo in via delle Spighe n. 2 –, «ha rappresentato per generazioni di bambine e bambini, grazie alla generosità e alla dedizione di tanti uomini e donne di fede, un rifugio sicuro, un’ancora di salvezza in un mondo che, ancora scosso dal primo conflitto mondiale, si avviava pericolosamente verso la II Guerra Mondiale e poi verso i tempi incerti, ma anche entusiasmanti e colmi di speranza del dopoguerra».
Oggi il Taylor ha cambiato destinazione trasformandosi in Casa di riposo, ma – afferma ancora il pres. Arcidiacono – «lo spirito che animava i suoi fondatori e coloro che vi hanno prestato e vi prestano servizio con amore e senso di appartenenza, rimane lo stesso: una vocazione verso l’altro basata sull’empatia che trova le sue radici nell’amore cristiano».

Le celebrazioni, che si apriranno venerdì 2 giugno alle ore 15,30 con un momento di ricordo degli amici e amiche ed ex ragazzi e ragazze del Taylor, entreranno nel vivo sabato 3 giugno.
Dopo il saluto del presidente Ucebi G. Arcidiacono e della direttrice della Casa di riposo, Rosa Manfredi, alle ore 10 ci sarà una conferenza del pastore Martin Ibarra, membro della Commissione storica dell’Ucebi, che offrirà una ricostruzione storica dell’opera dalla sua fondazione ai nostri giorni. Seguirà la presentazione a cura del pastore Paolo Ricca del libro “Abitavamo in via delle Spighe n. 2” che raccoglie oltre alla storia dell’orfanotrofio anche una carrellata di testimonianze degli ex ragazzi e ragazze ospitati, del personale impiegato, la presentazione delle attività svolte negli anni e un’ampia raccolta fotografica.

«Per me – racconta Domenico Bemportato a riforma.it – il Taylor è l’opera diaconale più importante della chiesa battista in Italia. Studiando da vicino tutta la sua storia, impariamo che nonostante gli ostacoli, le difficoltà esso è andato avanti sempre per la grande fede che avevano i missionari e l’Opera Battista con tutte le chiese. Per noi oggi questo è un grande insegnamento! In passato è già accaduto che un buon numero di ex ragazze e ragazzi, fra le migliaia che sono stati ospiti al Taylor, si siano incontrati per raccontarsi, far conoscere le loro famiglie. Quest’anno è la prima volta che una cinquantina di loro hanno deciso di raccontare la loro storia personale e raccoglierle in un libro. L’idea è stata mia, ma sinceramente non speravo in una partecipazione così ampia. Il Taylor, con tutti i suoi limiti, è stato un trampolino di lancio per molti di noi, e per questo siamo grati a Dio che ci ha fatto incontrare in questo luogo persone stupende e di grande fede!».

Dopo la pausa pranzo, alle ore 15 vi sarà la proiezione del documentario sul G. B. Taylor (regia di D. Bemportato). A seguire «Liberi di cantare…», momento di animazione diretto dal maestro Dino Lanfranco che ripercorrerà il repertorio della Corale del Taylor. Chiuderà la giornata il concerto a cura del gruppo blues «O’Zone», con voce solista Anna Lanfranco.

Il programma si concluderà domenica 4 giugno con la visita al nuovo reparto della Casa di Riposo guidati dalla direttrice Rosa Manfredi che illustrerà le prospettive future del G. B. Taylor. Poi l’appuntamento è alle 11 per il culto con liturgia a cura del pastore Andrea Aprile e predicazione della pastora Lidia Maggi.