india-2018-jeffrey-a104

Il Consiglio ecumenico delle chiese lancia un appello per la pace nel Manipur, in India

Il segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese (Cec), il pastore Jerry Pillay, ha espresso profonda preoccupazione per le violenze etniche e comunitarie che sono scoppiate la scorsa settimana nello Stato nord-orientale indiano del Manipur, coinvolgendo la comunità Meitei, a maggioranza indù, e le comunità tribali Naga e Kuki, a maggioranza cristiana.

«Più di 50 persone hanno perso la vita, centinaia sono rimaste ferite e oltre 20.000 sono state evacuate e accampate sotto protezione militare», ha spiegato Pillay. «Diverse chiese sono state bruciate e distrutte».

Il Manipur è da anni dilaniato da tensioni etniche e religiose. Gli indù Meiteis sono la popolazione maggioritaria dello Stato, ma occupano una piccola percentuale del territorio, soprattutto nella pianura, dove si concentrano le infrastrutture e i servizi governativi. Tuttavia, le minoranze tribali (Nagas, Kukis, Zomis e altri), per lo più cristiane, sono una minoranza demografica ma occupano un territorio molto più vasto, soprattutto le zone collinari dove mancano i servizi governativi.

I membri delle comunità tribali sono inclusi nelle politiche di azione del governo come “tribù classificata” e quindi potenzialmente beneficiano di “posti loro riservati” in materia di occupazione, istruzione, elezioni, ecc. I Meiteis chiedono da tempo di essere inclusi nella designazione di tribù classificata, mentre le comunità tribali cristiane si oppongono a questa richiesta. Secondo queste ultime, se ai Meiteis verrà concesso lo status di “Schedule Tribe”, la protezione costituzionale e legale data alle tribù emarginate del Manipur sarà vanificata.

«Questa disputa annosa è sfociata nel recente scoppio di scontri etnici e comunitari tra i Meiteis e i Nagas-Kukis. In quanto comunità minoritaria, i tribali cristiani hanno subito le conseguenze peggiori».

«Il Cec condanna la violenza, fa appello a tutte le parti affinché si astengano da ulteriori attacchi e chiede alle autorità di adottare misure non violente adeguate per ripristinare la pace e la normalità», ha dichiarato Pillay. «Una pace sostenibile, tuttavia, è molto più della semplice assenza di violenza e, in ultima analisi, solo la giustizia e la riconciliazione possono portare una pace duratura».

Pillay ha aggiunto che, in questo momento di crisi, il Consiglio ecumenico è solidale con le comunità colpite, in particolare con le chiese e i loro membri che hanno affrontato il peso della violenza comunitaria.

«La comunità ecumenica globale accompagna con la preghiera il Consiglio nazionale delle Chiese in India, il Consiglio cristiano dell’India nordorientale e il Consiglio delle Chiese battiste dell’India nordorientale, nonché le altre Chiese associate e i partner della regione, in questi tempi difficili», ha dichiarato Pillay.


Foto di Paul Jeffrey/Life on Earth: Una donna prega nella Centenary Methodist Church in Hyderabad, India