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Benedire Dio e condividere la consolazione

La sua bontà verso di noi è grande, e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia
Salmo 117, 2

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione
II Corinzi 1, 3


Nella Bibbia la benedizione è l’atto di Dio che esprime la sua vicinanza benevola alle sue creature. Benedire significa “dire bene”, non solo Dio benedice gli esseri umani, vuole il loro bene, ma anche gli esseri umani, in particolare i credenti benedicono Dio: dicono bene di lui attraverso la lode e la riconoscenza.

L’apostolo Paolo inizia con una parola di benedizione e di lode rivolta a Dio che è Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione. Si capisce subito il perché della lode di Paolo a Dio: ha scoperto la presenza consolante di Dio nelle sue vicissitudini. Paolo ha scoperto la consolazione di Dio, abbondante nella sua vita nello stesso modo in cui vi abbondano le sofferenze. Con questo egli parla della grazia della presenza di Dio, della forza dello Spirito Santo che viene in soccorso alla debolezza umana, una tale consolazione può venire solo da Dio.

Un invito, dunque, ad avere fiducia in Dio e nella sua opera di consolazione. Dio – dice Paolo – “ci consola in ogni nostra afflizione”, ciò vuol dire che è possibile sperimentare la consolazione di Dio nella prova, se si ripone fiducia in lui. Tuttavia, Paolo vede nella consolazione da lui sperimentata una circolarità consistente nella consolazione altrui, per consentire ad altri di sentirsi a loro volta consolati: “Mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” (v. 4).

In questo modo la sua fedeltà nella prova serve a dare testimonianza ai suoi fratelli e alle sue sorelle nella fede, come vero servitore di Cristo. Non avrebbe altrimenti nulla da dire di consolante a quanti e quante sono nella tribolazione se lui stesso non l’avesse sperimentata con ferma fiducia.