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Corridoi umanitari: attivati Campobasso e Pisa

Il 2022 ha visto un numero molto elevato di arrivi di persone rifugiate dall’Iran, dal Pakistan, dal Libano e dalla Libia nei progetti dei corridoi umanitari che vengono gestiti dai Servizi Inclusione della Diaconia valdese.

Per questo motivo, grazie al supporto delle Chiese locali, è stato possibile attivare due nuovi territori: Campobasso e Pisa.

Federica Mancinelli, operatrice dei corridoi umanitari a Campobasso ci racconta che «Campobasso e comuni limitrofi da diversi anni proseguono progetti ed attività al fine di incentivare inclusione ed integrazione in un contesto finora sconosciuto. In questo contesto, a partire dal 2022, si inserisce anche l’attività della Csd (Commissione sinodale per la Diaconia) con i Corridoi Umanitari. Il 2022 ha visto infatti nascere un piccolo progetto con l’aiuto e il sostegno della Chiesa e ad oggi sono accolte due famiglie provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan. In un territorio dove purtroppo non ancora si raggiunge un pieno sviluppo è fondamentale camminare insieme, fare rete. Sono molteplici gli attori che collaborano e contribuiscono ad una più rapida integrazione dei richiedenti asilo ed è sorprendente quanta solidarietà si nasconda dietro i timori di chi da sempre è spaventato dal diverso . È soprattutto negli ambienti scolastici che abbiamo riscontrato il desiderio condiviso di abbattere muri, di tenersi per mano e rendere un po’ più sereno il presente ancora incerto di quanti lottano per avere quella libertà e quella spensieratezza troppo a lungo negate. C’è una costante attenzione verso i bisogni dei nostri beneficiari. Il primo giorno di scuola rappresenta da sempre un momento tanto atteso dai bambini, grandi e piccini. Le difficoltà sono tante, e non bisogna nasconderlo. Dirigenti, maestre, collaboratori scolastici hanno aperto il loro cuore. I bambini sono tornati a sorridere. I loro occhi brillano di una luce nuova. Ed è bellissimo».

Per il territorio pisano, Matteo Bartolini, operatore in quest’area aggiunge: «Dal momento in cui abbiamo avuto conferma dell’arrivo nella città di Pisa di due nuclei di persone provenienti dai corridoi Libia, nella primavera scorsa, abbiamo cercato di impostare questa accoglienza come un’occasione di crescita e partecipazione. Prima che le persone arrivassero ci siamo incontrati con il pastore Daniele Bouchard e con alcune persone della Chiesa locale, interessate a conoscere questa esperienza, per dirci cosa si attendevano dall’arrivo di questi “ospiti” del progetto e cosa erano disponibili a mettere in campo in questo incontro. Abbiamo dedicato una serata di approfondimento, insieme a Medu – Medici per i diritti umani, a quelli che potevano essere i vissuti che le persone provenienti dalla Libia avrebbero portato con sé. Mano a mano che il tempo degli arrivi si avvicinava la Chiesa ha poi lavorato nel coordinare le disponibilità materiali dei suoi membri in vista degli allestimenti delle abitazioni, che nel frattempo eravamo riusciti a trovare sul mercato immobiliare. Le abitazioni, infatti, necessitavano di alcune “rifiniture” che potevano essere affrontate con il volontariato: piccoli lavoretti di bricolage, forniture di biancheria e cose simili. Dopo aver incontrato alcuni soggetti istituzionali e associativi del territorio, con cui sapevamo che avremmo dovuto e voluto collaborare, eravamo pronti per gli arrivi. I due nuclei di persone sono arrivati a Pisa nella mattina del 1 giorno di Luglio e da allora abbiamo cercato di fare con loro quel percorso che caratterizza la vita di moltissimi e moltissime richiedenti asilo in Italia. Agli operatori come me, con la preziosa presenza della nostra collaboratrice Adriana e dei mediatori, è toccato il compito di seguire gli iter legali e burocratici che sono il faticoso, e spesso lento passaggio, che deve dare concretezza alla parola diritti. Alcuni migranti si sono allontanati troppo presto perché potessimo capire qualcosa di più di loro; quelli che sono rimasti, invece, iniziano adesso a potersi orientare nel “nostro” mondo. Anche perché hanno superato il primo step della loro vicenda giuridica in Italia. E nel frattempo hanno acquisito un po’ della lingua italiana grazie ai corsi online della Diaconia, all’iscrizione ai centri di educazione per adulti – Cpia ed anche al corso dei volontari dell’associazione El Comedor che subito li ha accolti nelle classi di italiano per migranti. Tra qualche piacevole sorpresa, come il dono ai nostri ospiti di biglietti del cinema da parte dell’ associazione l’Arsenale di Pisa e qualche frustrazione, per non poter dare sempre le risposte più giuste ad alcuni tra i soggetti più fragili, il primo anno di esperienza dei Corridoi Umanitari a Pisa volge al termine. Con il desiderio di poter essere utili a chi, per scelta e per necessità, ha raggiunto e raggiungerà la città di Pisa, con la speranza di una vita migliore».

In totale, nel 2022, sono state 201 le persone di diverse nazionalità accolte sui territori dove opera la Csd – Servizi Inclusione, e che una volta giunte in Italia hanno potuto presentare la domanda di richiesta d’asilo avviando un percorso di inclusione e autonomia che consentirà loro di gettare le basi per costruire un nuovo futuro.