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Essere pronti alla venuta di Cristo

Tacete davanti al Signore, Dio, poiché il giorno del Signore è vicino
Sofonia 1, 7

Perciò anche voi siate pronti; perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà
Matteo 24, 44

Non si può calcolare in anticipo il tempo della venuta. “Verrà come un ladro”, in maniera imprevedibile, sarà una sorpresa da far paura. Aspettiamo l’avvento di Gesù nel giudizio, ma questo giudizio tarda e diveniamo indolenti nell’attesa. Rischiamo, come Telemaco, di attendere all’infinito un Padre che sentiamo lontano; ma non esistono un quando e un come particolari, egli è già accanto a noi.

Non possiamo prevedere il momento esatto in cui il ladro verrà, ma siamo invitati a prepararci, prima che sia troppo tardi, perché, se il quando è incerto, la sua venuta è certezza. “Vigilate” dice Gesù, ma noi non comprendiamo più la severità di questo avvertimento e non siamo pronti. Come si fa ad essere pronti? Vorrei azzardare una risposta tra le tante possibili. Il ladro fa paura a chi è il proprietario della casa, a chi possiede i beni in essa contenuti.

Per non avere paura, ma addirittura essere pronti, potremmo cominciare a comprendere che noi non siamo proprietari. Il possesso e addirittura l’accumulo di beni sono illusori. Ma se non abbiamo beni, o li consideriamo come non essenziali, non avremo paura della venuta del ladro, perché questi non ci potrà derubare di nulla. Verrà un giorno in cui l’inganno sarà smascherato e la venuta del Signore svelerà la verità della nostra vita.

Attendiamo il Signore in un futuro, prossimo o remoto. Egli, però, non verrà soltanto l’ultimo giorno. Già prima viene a visitarci in tanti e sorprendenti modi, e possiamo già ora, vigilando, discernere i segni del futuro e orientare il nostro presente nella giusta direzione. Se non comprendiamo questo, non vigiliamo e siamo irresponsabili. Sappiate che il Figlio dell’uomo verrà, concretamente, non solo a parole.