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Migranti, chiese evangeliche: «Selezionare chi sbarca è disumano e contrario alla legge»

«Come evangelici non possiamo accettare che migranti che hanno già subito violenze e talvolta torture vengano selezionati all’arrivo secondo criteri non solo immorali e incompatibili con la nostra fede ma anche contrari alle norme marittime internazionali». Lo afferma il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Daniele Garrone, criticando «le istituzioni europee che non si fanno carico di un problema che non può essere riversato soltanto sui paesi più esposti ai flussi migratori».

«Occorre un piano di ricollocazione europea – prosegue il presidente della Fcei – al quale dovranno collaborare tutti i paesi dell’UE e che preveda sanzioni per quelli che si sottraggono a un fondamentale dovere di solidarietà tra partner. Le migrazioni – prosegue Garrone – si confermano infatti come uno dei test di tenuta e di qualità democratica delle istituzioni europee. Occorre uno sforzo congiunto di tutti i Paesi dell’UE per soccorrere i profughi in mare, per accoglierli e, soprattutto, per aprire vie legali e sicure alternative ai passaggi irregolari spesso  gestititi da organizzazioni criminali internazionali. Come chiese evangeliche da anni siamo fortemente impegnate nella gestione di corridoi umanitari che hanno restituito speranza e dignità a profughi in fuga  da guerre e persecuzioni».

«Siamo pronti – conclude il presidente della Fcei – a lavorare con i nostri partner ecumenici e con le chiese sorelle in Europa per promuovere una politica europea di gestione dei soccorsi, di redistribuzione dei profughi e di allargamento dei corridoi umanitari».

 
Foto: disegno di Francesco Piobbichi