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Come stanno i nostri corsi d’acqua

La situazione dei torrenti alpini è grave; ma potrebbe anche peggiorare.

La scorsa settimana, su iniziativa della commissione Ambiente del Comune di Torre Pellice e della chiesa valdese, si è svolto un incontro sulla situazione delle acque superficiali in val Pellice e in particolare nel tratto del Pellice fra Torre e Luserna San Giovanni.

«Siamo partiti dalla presenza sempre maggiore e sempre più precoce di alghe nel torrente – spiega Marco Baltieri, da sempre impegnato nella tutela dei fiumi –; e così in collaborazione con l’Università di Torino e per tutto il 2022 si sta conducendo un monitoraggio sulla qualità delle acque del Pellice in particolare con prelievi nel tratto Bertenga – impianti sportivi di Luserna».

I monitoraggi si sono svolti con prelievi mensili e, in realtà, hanno coinvolto anche la Stura di Lanzo e il torrente Malone nel Canavese; una verifica dunque che ha coinvolto buona parte dell’arco alpino occidentale dell’area torinese.

Che cosa emerge?

«Il problema non è certo limitato a Torre Pellice; già a monte del depuratore di Torre i fattori di inquinamento sono molteplici: fra i più preoccupanti la presenza di salmonella, pericolosa per la salute umana. Basti pensare – commenta Baltieri – a quanti fanno il bagno d’estate nel Pellice e che possono così venire a contatto col batterio».

Alla base del deterioramento della qualità delle acque ci sono sostanzialmente due fattori: «I prelievi a scopo idroelettrico e irriguo uniti al fattore climatico con la forte riduzione di precipitazioni riducono la portata del torrente e dunque la capacità di depurare. Si aggiunga che i depuratori dell’alta valle presentano le criticità di impianti abbastanza vecchi».

Da anni si discute del depuratore di valle; realizzato a Castellazzo di Cavour secondo le moderne tecnologie, ha visto fin qui collegarsi le aree fino a Luserna San Giovanni e agli Appiotti di Torre Pellice. Le zone a monte fanno riferimento ai depuratori di Torre, Villar e Bobbio Pellice, tutt’altro che impeccabili.

«I tecnici di Smat e Acea, invitati e presenti alla serata – aggiunge Baltieri – hanno segnalato gli sforzi che vengono fatti per gestire correttamente questi impianti piccoli; ma la soluzione sarebbe quella di completare questo vero e proprio “asse fognario” convogliando tutti gli scarichi sul depuratore nuovo a Castellazzo. Occorrono risorse ma deve essere una priorità per gli amministratori di questo territorio».

«Non vogliamo fare serate per terrorizzare la gente o per sterile polemica» sottolinea Baltieri.

E a mostrare forte interesse in tal senso c’è buona parte della popolazione; a cominciare dal centinaio di persone presenti all’incontro di Torre Pellice.