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Chiarezza sul nido di Torre Pellice

È stato un incontro partecipato (più dell’80% degli iscritti al nido di Torre Pellice era rappresentato, solo madri, nessun padre) quello di martedì 19 luglio nella sala consigliare del Comune di Torre Pellice (To). Da un lato le mamme (con alcuni figli) e dall’altro l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Marco Cogno e dall’assessore con deleghe all’asilo nido, Giovanni Borgarello.

Cogno ha illustrato la situazione, contestualizzandola in quadro più ampio. «La prima notizia che ho da darvi – ha esordito il sindaco – è che a settembre il servizio parte. Riusciamo a comunicarlo solo oggi perché abbiamo dovuto fare le giuste valutazioni alla luce soprattutto di minori introiti nelle casse comunali per circa 70.000 euro (canoni di locazione di antenne per telefonia e Italgas) che hanno rimesso in gioco molti equilibri: il servizio del nido (che un tempo era intercomunale) è un ambito in cui crediamo fermamente e abbiamo deciso di tagliare in altri settori per permette, con piccoli aggiustamenti, di continuare a offrire il servizio».

Al momento, e per tutto il 2023 si presume, il nido di Torre sarà ancora interessato da lavori di ristrutturazione, iniziati ormai da diversi anni, e interrotti per questioni antisismiche. Per questi motivi il Comune è in causa con l’azienda appaltatrice dei lavori e con il progettista e a settembre ci sarà un pronunciamento di un tecnico che presumibilmente sbloccherà il cantiere. Dopo questa introduzione l’assessore Borgarello è entrato nel dettaglio enunciando alcuni numeri che fanno ben sperare nel futuro del nido. «Abbiamo raggiunto i 22 (26 secondo le mamme, Nd’a) iscritti grazie anche a un grande lavoro di passaparola fra i genitori. Per riuscire a rimanere nel budget abbiamo pensato di eliminare alcune fasce di orari, riducendole a due: full time (tutto il giorno) e part time (mattino o pomeriggio). Non andremo però a perdere in qualità e le tariffe non aumenteranno. Al momento è ancora aperta la gara di appalto per la gestione che abbiamo indetto per obblighi di legge. L’unico aspetto di discontinuità sarà la figura della coordinatrice pedagogica che non sarà più “comunale” ma in capo al gestore. Anche su questo aspetto ci stiamo muovendo e pensiamo di poter nuovamente avere questa figura professionale interna, nel 2023».

Molte le domande delle madri presenti in aula, tese a capire la nuova strutturazione del servizio (che sarà sempre a Luserna San Giovanni nei locali della chiesa cattolica) e sulla qualità dello stesso. Interessante anche lo spunto delle educatrici presenti che hanno sottolineato di come la struttura possa diventare, una volta terminati i lavori nei locali di Torre, un nido di valle, ritornando in parte alle origini, quando il nido era “intercomunale”. A breve sarà noto l’ente gestore per il nido; il bando si è chiuso mercoledì 20 luglio.