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Le associazioni cinematografiche Signis e Interfilm chiedono la liberazione di tre registi iraniani

Negli ultimi giorni sono stati arrestati tre registi iraniani: Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panah con l’accusa di aver tentato di «infiammare e interrompere la sicurezza psicologica della comunità». L’Iran è un paese leader nella cinematografia contemporanea e questi registi di fama internazionale hanno presentato i loro lavori in tutti i principali festival cinematografici del mondo.

Mohammad Rasoulof ha vinto il Premio Ecumenico alla Berlinale 2020 per il film The Devil Doesn’t Exist. Jafar Panahi ha vinto il premio Signis-Wacc per i diritti umani nel 2014 per il film Taxi Teheran.

Signis e Interfilm, che hanno istituito giurie ecumeniche per promuovere una cultura di pace, si uniscono per denunciare questo attacco alla creazione artistica e alla libera circolazione dei cineasti che hanno sempre difeso la saggezza e la resilienza del popolo iraniano e che hanno permesso al mondo intero di conoscere meglio questo Paese dalle tradizioni artistiche millenarie.

Interfilm è stata fondata nel 1955 da numerose associazioni cinematografiche protestanti in Europa, organizzatrice di  giurie nei più importanti festival cinematografici quali Cannes, Berlino, Locarno. Dal 2011 anche a Venezia, avvalendosi del supporto dell’associazione cinematografica protestante “Roberto Sbaffi”.

Signis è omologa associazione, nata in ambito cattolico.