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La liberazione di Cristo in noi

Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i tuoi desideri sono rivolti contro di te, ma tu dominalo!
Genesi 4, 7

Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi
Galati 5, 1

Spesso commettiamo l’errore di fermaci alla sola prima parte di questa già brevissima frase: Cristo ci ha liberati. Vero, Cristo ci ha liberati e lo ha fatto pagando un caro prezzo sulla croce. La nostra libertà non è gratuita! Quando diciamo di essere salvati per grazia, ricordiamoci questo piccolo particolare: grazia ha significato un caro prezzo per Dio!

Ma poi ci fermiamo qui e non andiamo avanti. Una volta giustificati dall’opera di Cristo, chiudiamo i battenti e ce ne andiamo in ferie e dimentichiamo che la frase continua: perché fossimo liberi. E se non abbiamo troppo in fretta chiuso la Bibbia scopriamo che il versetto continua dicendo: state dunque saldi. È un imperativo! La libertà è un dono che si accompagna con un imperativo. Detto in termini più sofisticati, la nostra giustificazione si accompagna con la nostra santificazione e le due cose non possono separarsi. 

Giovanni Calvino definì la santificazione come una restaurazione che Dio compie in noi, non in un minuto, ma lungo l’intero arco della vita e verso coloro che si vantavano di dirsi cristiani diceva: […] cessino di vantarsi […], oppure dimostrino di essere discepoli di Cristo.

La santificazione è l’opera che Dio compie in noi, ma in quest’opera ci invita a diventare dei partner fedeli. La nostra libertà è una libertà di obbedire, è una libertà di marciare come dei santi. È una libertà che si comprende meglio se sostituita dalla parola liberazione. Non c’è nulla di statico nella liberazione, è un lungo processo in cui Dio ci chiama ad essere non dei gregari, ma dei protagonisti.