istock-873015810

È Dio che scruta i cuori

Il Signore scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre
I Cronache 28, 9

Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito
I Giovanni 4, 13

Ci sono parole nella Bibbia che mettono un po’ in crisi la nostra cultura moderna. Noi pensiamo che a scrutare i disegni di Dio sia l’uomo (e il maschile non è per caso). Siamo diventati dei fini scrutatori del disegno di Dio e ci siamo eletti a giudici e difensori di Dio stesso. Abbiamo inventato persino una nuova parola: teodicea, che ci ha permesso di convocare Dio davanti al tribunale umano, per indagare se il suo disegno sia giusto oppure no. In questo modo abbiamo prima accompagnato in modo educato Dio fuori dalla storia umana e dalla natura in generale, relegandolo in un solitario luogo dedicato al Grande Architetto. Poi, una volta che ci siamo accorti di poter fare a meno del disegnatore, lo abbiamo licenziato senza neanche dargli la buona uscita.

E ora che ci sentiamo soli nell’universo, possiamo tornare a meditare le parole del libro delle Cronache. È Dio che scruta i cuori e penetra i disegni e i pensieri. Siamo noi i piccoli architetti dalla mano incerta. Siamo noi i pensatori che rincorrono pensieri sempre sfuggenti. Siamo noi, con le nostre aritmie, che ci vantavamo di aver abbandonato Dio e ora ci sentiamo respinti. Come innamorati che hanno tirato troppo la corda.

Ma Dio non ci respingerà per sempre! Nel Cristo abbandonato anche il nostro abbandono è stato guarito. Non dobbiamo chiuderci a riccio, impauriti od orgogliosi. Possiamo rilassare i muscoli tesi delle nostre pretese e lasciare che Dio entri nei nostri cuori, penetri nelle nostre teste e osservi i nostri disegni. Non come un giudice che ha il suo dito puntato. Ma come un Dio che vuole conoscerci meglio e che ci dice, sottovoce: cercami e io mi lascerò trovare.