ecumene1

Gioia e riconoscenza a Dio

Dal 27 al 29 maggio si è svolta, presso il Centro di Ecumene (Velletri, Roma), la Consultazione delle chiese metodiste, momento centrale nella vita ecclesiastica e spirituale di fratelli e sorelle in fede che con particolare gioia e riconoscenza a Dio si sono ritrovati in presenza dopo due anni in cui, a causa della pandemia, gli incontri si sono tenuti in modalità telematica. 

La Consultazione, essendo priva di compiti deliberativi, è occasione privilegiata per esaminare lo stato di salute della testimonianza delle chiese e per orientare il Comitato permanente (Cp) dell’Opera per le chiese metodiste in Italia (Opcemi) nel suo compito istituzionale di sostenere le chiese locali nello svolgimento della loro missione in questo paese. 

Prima di entrare nel vivo della discussione stimolata dalla relazione del Cp, la presidente dell’Opcemi, pastora Mirella Manocchio, ha presentato ai rappresentanti delle diverse chiese due giovani che hanno da poco avviato i loro studi presso la Facoltà valdese di teologia a Roma: Stella Baidoo, della chiesa valdese e metodista di Verona, iscritta al primo anno, ed Elia Cortini, della chiesa metodista di Ponticelli (Na), iscritto al secondo anno. Un bel segnale in un momento in cui tra varie emeritazioni e poche vocazioni, le chiese devono fare i conti con la carenza di forze pastorali impegnate nel campo di lavoro.

Il Cp ha messo in evidenza nell’introduzione della sua relazione il contesto cupo in cui oggi le chiese sono chiamate a vivere la testimonianza evangelica: alla pandemia – la cui fase acuta è alle nostre spalle ma il cui corso non è ancora concluso – si è aggiunta la guerra in Ucraina. In questo scenario, caratterizzato da angoscia e sgomento, anziché approfondire, studiare, capire questi eventi nella loro complessità, si ricorre sempre più spesso alle semplificazioni, crescono le contrapposizioni, le porte del dialogo sono serrate, e chi non la pensa come noi è un nemico, o ancor peggio “un idiota”. La radicalizzazione delle posizioni, il bisogno di definire un “noi” e un “voi” sta avvelenando il nostro tempo. La missione della chiesa di Cristo oggi – è stato ricordato durante il dibattito – è testimoniare che si può stare insieme pur nella diversità, riconoscendosi come esseri umani. 

Nel corso del dibattito, in particolare sul fronte dell’attività sociale che da sempre contraddistingue l’impegno delle chiese metodiste, sono state presentate due esperienze esemplificatrici: l’Istituto ecclesiastico evangelico metodista (Ieemi) ad Intra, con il progetto di social housing in collaborazione con gli enti locali, è stato illustrato dal neo direttore Marco Bertollini, mentre Sergio Aquilante ha ripercorso le linee di lavoro svolte e quelle in corso del Centro di Documentazione Metodista, attivo nel recuperare e ricostruire la storia del metodismo italiano.

I partecipanti alla Consultazione hanno inoltre ricevuto in un videomessaggio i saluti del past. Jong Chun Park, presidente del World Methodist Council, e di Gilliam Kingston, membro del Comitato direttivo del Wmc; in presenza, sono stati ascoltati gli interventi del past. Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei); di Laura Nitti, membro del Consiglio della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei); e della segretaria della Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgei), Annapaola Carbonatto.

Subito dopo pranzo, alcuni nuvoloni minacciosi e il suono di tuoni in lontananza hanno spinto il Cp ad anticipare il momento dedicato alla presentazione dei lavori di ristrutturazione e rifacimento fatti ad Ecumene, programmato nella seconda parte del pomeriggio. L’architetta Tiziana Doria ha illustrato le fasi di ricostruzione di due edifici del Centro, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché le migliorie tecniche ed energetiche apportate che comporteranno un minore impatto ambientale nell’ottica del rinnovato interesse verso la tutela dell’ambiente (un approfondimento su questo sarà fatto nel prossimo numero di Riforma). Dopo il “tour”, nel corso del quale i partecipanti hanno apprezzato gli spazi esterni e interni del Centro divenuti più funzionali e belli, i lavori della Consultazione sono ripresi con i laboratori tematici su: impegno ecologico e giustizia climatica; diaconia comunitaria e azione missionaria; animazione musicale; fundraising. La ricchezza degli spunti di riflessione emersi nei gruppi e condivisi in plenaria, è stata il segno della vivacità che le chiese, nonostante le difficoltà, esprimono a livello locale. Particolarmente toccante è stata infine la testimonianza di Eliad Dias dos Santos, pastora della chiesa metodista di San Paolo, che per anni è stata impegnata nel ministero di cura e sostegno a donne vittime della prostituzione. La pastora, arrivata in Italia nel gennaio scorso, coordinerà un progetto missionario che il Cp-Opcemi, in collaborazione con la Global Ministries, agenzia missionaria della Chiesa metodista unita statunitense, svilupperà nell’area romana e di cui la chiesa metodista di Roma-via XX Settembre sarà capofila.

La Consultazione si è conclusa con il consueto culto di Rinnovamento del patto che sancisce l’impegno e il completo affidamento a Dio della comunità dei credenti. In un tempo in cui i patti vengono continuamente disattesi, l’aver rinnovato insieme in spirito di preghiera l’impegno a non appartenere più a se stessi ma a Dio, ad essere suoi testimoni nella debolezza e nella pienezza delle forze, a sottoporsi liberamente alla sua volontà e a mettere ogni cosa al suo servizio, è stato un momento di intensa comunione per i fratelli e sorelle che, lasciando Ecumene, sono tornati alle proprie città, chiese, famiglie, consapevoli di essere stati chiamati e chiamate a spendersi con gioia nella testimonianza dell’Evangelo, e a vivere con fiducia non più per se stessi ma per Cristo. 

Foto di Marta D’Auria