31544_120407367977901_6637645_n

L’Arca di Sampierdarena, un housing sociale per donne in emergenza abitativa

Nel quartiere genovese di Sampierdarena è nato da pochi mesi un progetto di housing sociale dedicato a donne in emergenza abitativa e ai loro figli. Si chiama L’Arca di Sampierdarena e si trova sopra alla Chiesa Valdese del quartiere multietnico.

A idearlo e realizzarlo i Servizi Inclusione di Genova. La Diaconia Valdese ha avviato diversi housing sociali in tutta Italia per rispondere alle esigenze di persone in situazione di vulnerabilità con necessità diverse: possono essere studenti italiani e stranieri, minori, adulti, mamme con bimbi, famiglie, persone sottoposte a misura alternativa al carcere.

Non si tratta solo di offrire ospitalità a chi ne ha bisogno, ma c’è anche tutto un lavoro di accompagnamento all’autonomia e al reinserimento nella società. Da qui l’idea del nome “Arca”, scelto dalla Chiesa Valdese di Sampierdarena per indicare il passaggio da una fase di rischio a una di salvezza e piena indipendenza. La Chiesa Valdese genovese è infatti molto attiva nello sviluppo del progetto. Per cominciare, la pastora Ulrike Jourdan è tra le principali promotrici dell’Arca e l’appartamento è offerto in comodato gratuito da parte della Chiesa.

Uno degli obiettivi è quello di creare una rete con la comunità valdese del quartiere, oltre che con gli enti territoriali, in modo da condividere la gestione degli spazi e permettere a sempre più volontari di conoscere gli ospiti e proporre attività in base alle loro necessità. È in questa prospettiva di condivisione che si inserisce il piccolo orto di piante aromatiche che sta crescendo sul terrazzo dell’appartamento grazie alle cure di alcuni membri di Chiesa e delle donne ospitate dalla struttura. Silvia Stara, Coordinatrice dei Servizi Inclusione di Genova, non esclude che il target di beneficiari potrà cambiare. Attualmente si è pensato di dedicare il progetto genovese alle donne, scelta scaturita dal confronto con il territorio.

La Chiesa Valdese si affaccia proprio sulla piazza principale di Sampierdarena, quartiere dal forte tasso di immigrazione, e una delle prime osservazioni che hanno portato alla nascita dell’Arca è stata quella che la zona è popolata da molte donne con bambini. Al momento la struttura ospita una donna italiana e una famiglia gambiana di cinque donne e due bimbi. Tra le prime attività di sostegno svolte dalle operatrici ci sono state l’iscrizione dei piccoli alle rispettive scuole e l’affiancamento della nonna nella partecipazione a un bando comunale per artigiani e artisti che desiderino aprire un’attività nel centro storico.

L’Arca di Sampierdarena è appena nata, ma le operatrici e la Chiesa hanno già molte proposte per il futuro. In programma c’è, ad esempi,o l’apertura di un Community Center, ovvero uno sportello aperto al pubblico che offrirà servizi di tipo legale, di orientamento al lavoro e segretariato sociale. L’idea è quella che l’housing e gli spazi adiacenti diventino un luogo di aggregazione in cui svolgere diverse attività ed essere punto di riferimento per il territorio circostante.