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Giornata dei Giusti domani 3 marzo a Milano

Nel 2012 il Parlamento Europeo accolse l’appello di Gariwo, la Fondazione per la Foresta dei Giusti che promuove la costituzione di luoghi della memoria (piccole “foreste” in diverse parti del mondo teatro di genocidi, stermini di massa, crimini contro l’umanità avvenuti nel corso del XX secolo in cui vengono piantati alberi simbolicamente riferiti ai Giusti, sull’esempio del Giardino dei Giusti di Yad Vashem a Gerusalemm); in particolare cura il Giardino dei Giusti al monte Stella di Milano).

Venne così istituita  la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo. Dopo dieci anni, la Giornata verrà celebrata negli oltre 150 Giardini dei Giusti nati in tutto il mondo grazie al lavoro di Gariwo. A Milano doppio appuntamento il 3 marzo: al mattino al Giardino dei Giusti del Monte Stella e al pomeriggio con un convegno al Comune di Milano insieme a Liliana Segre e i rappresentanti dei nuovi Giusti onorati. Ne da notizia sul proprio portale la stessa fondazione.

Il tema di quest’anno è: “Prevenire i genocidi e le atrocità di massa. Le storie dei Giusti contro il silenzio e l’indifferenza”.

Il termine Giusto è tratto dal passo del Talmud che afferma «chi salva una vita salva il mondo intero» ed è stato applicato per la prima volta in Israele in riferimento ai non ebrei che hanno salvato gli ebrei durante la persecuzione nazista in Europa.  Questo concetto è stato ripreso per ricordare i tentativi di fermare e far conoscere lo sterminio del popolo armeno in Turchia nel 1915 e, per estensione, tutti coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, rompere il muro dell’indifferenza, difendendo i diritti dell’uomo (in primo luogo la dignità umana) nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la verità e la memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni. Proprio la memoria è fondamentale perché insegna che non dobbiamo rimanere indifferenti e abbiamo il compito di trasmettere la consapevolezza di ciò che è successo alle future generazioni. 

Per affermare queste idee, nel 1999, Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli posero a Milano le basi per quello che, nel 2001, sarebbe stato il Comitato foresta dei Giusti-Gariwo (nel 2020 è diventata una Fondazione, presieduta da Gabriele Nissim). Nel 2003 è stato inaugurato il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo sul Monte Stella di Milano, gestito da Gariwo assieme al Comune. Oggi i Giardini dei Giusti sono 150 (in gran parte in Italia, ma anche nel mondo). Accogliendo l’appello della Fondazione Gariwo, sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura, il 10 maggio 2012 i deputati del Parlamento Europeo, grazie all’impegno degli allora eurodeputati Gabriele Albertini (già promotore del Giardino dei Giusti di Milano) e David Sassoli, stabilirono di istituire la Giornata europea dei Giusti. In Italia, il 7 dicembre 2017, la Giornata dei Giusti è stata decretata solennità civile, con un voto all’unanimità dal Parlamento Italiano e la firma dal presidente Sergio Mattarella.
Ogni anno, il 6 marzo, viene ricordato l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà. 

I Giardini sono infatti uno strumento culturale per rendere viva nella società la Convenzione delle Nazioni unite del 1948 per la repressione e prevenzione dei genocidi che unì dopo la Shoah tutte le nazioni del mondo per merito del giurista ebreo-polacco Raphael Lemkin.
«Attraverso la valorizzazione delle storie dei Giusti di ieri e di oggi si attiva l’opinione pubblica a reagire di fronte alle nuove forme di atrocità di massa», spiega il Presidente di Gariwo Gabriele Nissim. «Così ogni individuo può diventare consapevole che con la sua azione personale può sempre fare la differenza in ogni parte del mondo. L’applicazione del nuovo comandamento “non commettere più un genocidio”, alla base della dichiarazione della Convenzione delle Nazioni Unite dipende infatti sempre dalla responsabilità morale dei singoli. Senza il coraggio degli uomini giusti di ogni tempo il ‘mai più’ dopo la Shoah rimarrebbe soltanto una parola vuota. È questo il messaggio che i Giardini dei Giusti trasmettono come monito alle istituzioni e alla coscienza degli individui».

Durante la cerimonia di dedica delle targhe al Giardino dei Giusti di Milano (via Cimabue, MM1 QT8), a partire dalle ore 10 di giovedì 3 marzo, interverranno i nuovi Giusti onorati o i loro rappresentanti, oltre al presidente di Gariwo Gabriele Nissim e al Sindaco Beppe Sala

Saranno onorate sei figure che potremmo definire “come parte dell’élite morale dell’umanità”, come sosteneva Moshe Bejski, l’artefice del Giardino dei Giusti di Gerusalemme: Raphael Lemkin, il grande giurista che ha formulato la definizione di genocidio e l’ha imposta al mondo, Henry Morgenthau, l’ambasciatore americano che ha aiutato gli armeni, Aristides de Sousa Mendes, il console portoghese che aiutò gli ebrei a lasciare la Francia, Evgenija Solomonovna Ginzburg, la testimone che raccontò il suo viaggio nella vertigine del Gulag, Godeliève Mukasarasi, la sopravvissuta al genocidio in Ruanda che collaborò nel processo Akayesu contribuendo alla prima condanna al mondo per genocidio, Ilham Tohti, il “Mandela della Cina” condannato all’ergastolo per la difesa dei diritti degli uiguri.

Durante la cerimonia saranno inoltre consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civileAchille Castelli, imprenditore comasco che salvò antifascisti ed ebrei nascondendoli in casa propria, il Patriarca Kiril di Bulgaria – Konstantin Markov Konstantinov, che difese gli ebrei contribuendo a impedire la deportazione, Giulia Galletti Stiffoni, che accolse gli ebrei perseguitati nella sua casa.

Saranno presenti a rappresentare i Giusti:

  • Christopher London, storico dell’arte e discendente di Henry Morgenthau
  • Gérald Mendes, nipote del diplomatico portoghese Sousa Mendes
  • Godeliève Mukasarasi, Giusta onorata, sopravvissuta al genocidio in Ruanda
  • Laura Rossi, professoressa associata di letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano e socia di Memorial Italia
  • Dolkun Isa, presidente del World Uyghur Congress
  • Duccio Castelli, nipote di Achille Castelli
  • Tanya Dimitrova, Console Generale di Bulgaria in Italia
  • Caterina Stiffoni Berengo Gardin, figlia di Giulia Galletti Stiffoni

Nel pomeriggio alle ore 15,30, nella Sala Alessi del Comune di Milano (Piazza della Scala, 2), si terrà il Convegno internazionale Mai più genocidi. Il comandamento morale dei Giusti.

Parteciperanno tra gli altri: 

  • Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale di Milano
  • Gabriele Nissim, presidente di Gariwo
  • Liliana Segre, senatrice a vita
  • Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera dei deputati sui diritti umani nel mondo
  • Alice Wairimu Nderitu, Special Adviser dell’ONU per la prevenzione dei genocidi
  • Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia
  • Christopher London, storico dell’arte e discendente di Henry Morgenthau
  • Laura Rossi, professoressa associata di letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano e socia di Memorial Italia
  • Mordecai Paldiel, già direttore del dipartimento dei Giusti di Yad Vashem
  • Godeliève Mukasarasi, Giusta sopravvissuta al genocidio in Ruanda 
  • Dolkun Isa, presidente del World Uyghur Congress

Gabriele Nissim spiega il senso di questa scelta: «La grande cerimonia di quest’anno in concomitanza con tutte le iniziative in Italia e nel mondo rappresenta una data storica perché segna il decennale della ricorrenza della Giornata dei Giusti votata dal Parlamento Europeo e che ha visto il nostro paese all’avanguardia nel mondo nella valorizzazione del valore universale dei Giusti. È quindi un anniversario di grande prestigio morale per l’immagine del nostro Paese nel mondo. Per questo ricorderemo David Sassoli, il compianto ambasciatore di questa giornata, che si fece paladino assieme ad altri eurodeputati italiani dell’approvazione della ricorrenza con la sua firma e la sua instancabile attività come Presidente del Parlamento Europeo».