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Costituzione ufficiale del Consiglio delle chiese cristiane di Foggia

Giovedì 20 gennaio, nell’ambito delle celebrazioni per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si è tenuto un incontro che, oltre ad essere un momento di grande emozione per tanti, ha rappresentato un passaggio che senza esagerazioni possiamo definire “storico”, almeno per le comunità cristiane del capoluogo dauno. Si è proceduto, infatti, alla costituzione ufficiale del Consiglio delle chiese cristiane di Foggia; nella cornice della Basilica cattedrale dove ha avuto luogo l’evento, mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo della diocesi di Foggia-Bovino, padre Joan Badescu parroco della Chiesa ortodossa romena, l’anziano Michele Garruto, della comunità pentecostale “Shalom”, il pastore Fernando Barile della comunità pentecostale Betel Elim, e il pastore Francesco Marfè della chiesa valdese di Foggia, guidati dal responsabile Ennio Intiso, hanno firmato congiuntamente lo statuto fondando ufficialmente il Consiglio.

In realtà il Consiglio esiste da molto tempo; circa 30 anni fa, infatti, un piccolo gruppo di cattolici strinse amicizia con alcuni pastori e comunità di chiese cristiane presenti a Foggia: valdesi ed ortodossi greci innanzitutto e poi ortodossi romeni e alcuni pentecostali avviando così un dialogo appassionante anche se non sempre facile. 

Negli anni altre persone ed altri gruppi ecclesiali si sono uniti a questo raggruppamento informale, laici e religiosi, membri di chiese evangeliche, comunità ecclesiali con interesse ecumenico come: i focolarini, il Cammino Neocatecumenale, alcune Comunità del Rinnovamento nello Spirito ed altri.

Quali pionieri della storia ecumenica di Foggia, uomini e donne si sono impegnate in prima persona avviando ed attivando, con tenacia, con coraggio, con lungimiranza e con grande entusiasmo, processi importanti e fondativi che hanno portato alla costituzione ufficiale del Consiglio.

Lo statuto del Consiglio si apre con un importante presupposto affermando che la premessa fondamentale di ogni dialogo è il patto di reciproca e continua misericordia, condiviso tra le componenti, che rende possibile una reale comunione nella diversità, alla presenza di Gesù tra tutti e tutte.

Il Consiglio si impegna nel perseguire il modello della “diversità riconciliata” dove le differenze tra le chiese non sono sottaciute ma percepite come un valore e non impediscono il confronto ed il lavoro comune ma anzi lo arricchiscono.

La possibilità di pregare insieme, di meditare sulle Scritture con il contributo delle diverse sensibilità e tradizioni di ciascuno, di attivarsi in testimonianze concrete ponendo l’attenzione e progettando azioni di solidarietà rivolte verso gli ultimi, come l’accoglienza degli immigrati, l’impegno contro lo sfruttamento nel lavoro, la difesa dei diritti umani, la promozione della non violenza, la difesa della giustizia, la salvaguardia del creato, sono alcuni degli ambiti nei quali le chiese costituenti vogliono continuare ad impegnarsi insieme.

In questi anni di cammino comune la conoscenza e la stima reciproca hanno fatto scoprire enormi ricchezze. E così, pur nel permanere delle nostre diversità, talvolta anche nelle necessarie contrapposizioni, vogliamo camminare insieme uniti nel testimoniare l’amore di Dio, per l’avanzamento del suo Regno e la sua maggior gloria.