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Servizio civile, tesori a Palermo

Martina, Gabriele, Mattia, Marianna sono giovani alle prese con il Servizio civile universale, la possibilità data ai giovani fra i 18 e i 28 anni di mettersi alla prova con un anno di attività sociale, solidale, a contatto con il mondo reale, con i bisogni delle persone.

La CSD Diaconia Valdese è un ente accreditato all’Albo degli enti di Servizio Civile Universale. Gestisce progetti nell’ambito delle strutture delle Chiese metodiste e valdesi in Italia e di enti partner con i quali ha decennali rapporti di collaborazione.

Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato i bandi 2021 per la selezione di volontari/e da impiegare in progetti di Servizio Civile Universale nel 2022-2023.

Il bando scade alle ore 14:00 del giorno 26 gennaio 2022. 

I progetti di Servizio Civile Universale durano 12 mesi, possono essere svolti da ragazzi/e tra i 18 e i 28 anni compresi, una sola volta nella vita (ad eccezione di coloro che hanno svolto servizio civile nell’ambito del programma Garanzia Giovani), e si riceve un compenso di 444,30 € mensili. Maggiori informazioni per sapere come presentare domanda alla pagina del sito della Diaconia con tutti i dettagli.

In queste settimane pubblicheremo i racconti di chi ha svolto questo intenso anno di lavoro presso le strutture legate alla Diaconia Valdese. Le emozioni di Martina, Gabriele, Mattia, Marianna aprono questa serie con i loro racconti legati alle attività svolte presso il Centro diaconale “La Noce” di Palermo e le tantissime attività che è possibile svolgervi.

Buona lettura!

CASA DI BATJA

Ciao, io sono Martina e presto servizio in una casa che accoglie le mamme con bambini in difficoltà. La casa ospita sia le mamme immigrate che autoctone. Ogni giorno vengo totalmente immersa in una realtà ben diversa da quella da cui provengo e di cui avevo sentito parlare solo attraverso i mass media. Quando gioco con i bambini della casa e mi occupo dei bisogni loro e di quelli delle mamme mi si riempie il cuore di gioia. Ho visto negli occhi di queste donne la sofferenza che le ha portate dove sono adesso.

Ho scoperto che uscire liberamente dalla propria casa, anche per una passeggiata, a volte è solo un’utopia. Ho capito cosa significa avere a che fare con la giustizia e con gli uffici pubblici. Ma in compenso vedere i loro sorrisi e la loro gioia nonostante le esperienze negative che hanno prematuramente vissuto mi spinge ad essere una persona migliore. Prestando servizio in questa comunità mi rendo conto dal vivo di come alcuni siano più fortunati di altri.

La possibilità di vivere una vita agiata, tra le braccia dei nostri cari, non è qualcosa che bisogna dare per scontato in questa vita. Non avrei mai immaginato di poter vivere un’esperienza del genere e per questo sono davvero grata alle possibilità di crescita che il servizio civile offre.

A SCUOLA

Gabriele e Mattia sono due ragazzi volontari che si occupano del progetto relativo all’attività scolastica, sia nella scuola dell’infanzia che in quella primaria. Offriamo qui un loro resoconto personale dell’esperienza vissuta: ” Nonostante il nostro servizio abbia avuto inizio alla conclusione dell’anno scolastico siamo riusciti a familiarizzare facilmente con gli alunni della scuola. Infatti abbiamo coinvolto i bambini in numerose attività instaurando anche un rapporto di fiducia con loro. Il nostro compito in struttura è quello di offrire una figura intermediaria tra l’insegnante e l’alunno.

Il nostro supporto è di fondamentale importanza in quanto permette all’insegnante di poter svolgere il proprio lavoro con maggione tranquillità e al bambino di poter interagire ed esprimere meglio i propri bisogni. Uno dei nostri compiti, inoltre, è quello di accompagnare i bambini che usufruiscono del servizio scuolabus. La nostra presenza all’interno del mezzo garantisce una maggiore sicurezza per i bambini; in particolare il nostro ruolo è quello di far sì che ogni bambino rimanga composto affinchè lo spostamento si svolga in totale sicurezza e che l’autista possa evitare ogni tipo di distrazione. I bambini che frequentano la scuola appartengono a diverse realtà culturali e sociali e questo è uno degli aspetti che ci affascina maggiormente.

In particolare quello che abbiamo notato è che non vi sono discriminazioni di alcun tipo, i bambini interagiscono in perfetta sintonia. L’integrazione è un aspetto fondamentale di ogni realtà, soprattutto quando riguarda l’istruzione. La scuola al centro diaconale “La Noce” offre una formazione completa sotto tutti i punti di vista. Il servizio civile ci sta insegnando che la crescita personale e sociale di un individuo inizia quando si è piccoli, e noi daremo il nostro contributo per far sì che ognuno di questi bambini cresca al meglio anche grazie al nostro piccolo aiuto.

CASA DEI MIRTI

Ciao, io sono Marianna e presto servizio come volontaria in una struttura che accoglie ragazzi minori immigrati dall’Africa. Ho scelto di prestare servizio nell’ambito del sociale perchè ritengo che la relazione interpersonale porti sempre ad un arricchimento personale. In particolare non avevo mai avuto esperienza con persone immigrate e l’opportunità di poter stare a contatto con persone che avevano dei vissuti totalmente differenti dai miei mi affascinava molto.

La casa ospita ben quattordici ragazzi africani, per la maggior parte minori. Il mio compito in struttura è quello di fornire un aiuto ad ampio spettro. Posso svolgere mansioni di ufficio al bisogno, andare a fare una commissione..ma più spesso mi ritrovo ad aiutare i ragazzi nei loro bisogni. Li aiuto a studiare, a cucinare, a cercare un lavoro. Metto in gioco tutta me stessa offrendo loro tutte le mie qualità. Molto spesso mi ritrovo a parlare con loro, ad ascoltare le loro storie. Altre volte cerco di consolarli se qualcosa non va o a spronarli e incoraggiarli se ne hanno bisogno. In certi casi sono loro che aiutano me o che mi danno una parola di conforto, perchè la relazione non è mai univoca.

Questa è la ricchezza che mi porto ogni giorno a casa, un pezzetto di loro, dei loro vissuti. Alla fine mi rendo conto che anche se non parliamo allo stesso modo e abbiamo trazioni e costumi diversi..siamo davvero tutti uguali. Questo era ciò che volevo capire e vivere sulla mia pelle. Essere in sintonia con le persone oppure il fatto di capirsi non è una questione che riguarda la lingua o la cultura. Siamo tutti diversi e uguali allo stesso modo, senza distinsione di razza, sesso o cultura.