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Torino riabbraccia il cinema: torna in presenza il Torino Film Festival

Tutto pronto per la 39a edizione del Torino Film Festival, presentato martedì 9 novembre, che dal 26 novembre al 4 dicembre animerà la città di Torino con il ritorno in presenza dopo l’edizione on-line del 2020. È la prima rassegna a consentire il 100% di occupazione delle sale rappresentando così un momento di rinascita per un intero settore ma anche per la città stessa, come ci racconta il direttore artistico Stefano Francia Di Celle: «La sensazione che prevale è il desiderio di essere in empatia con il nostro pubblico, che può finalmente tornare a godersi il festival in presenza. Pur avendo collaborato in molte occasioni alla rassegna, quest’anno mi ritrovo a immaginare ogni singolo momento di queste giornate costruite insieme alla mia meravigliosa squadra, momenti che accenderanno la città per un evento frutto di dialogo e ricerca con tantissimi autori. L’emozione è grande, anche perché questi 2 anni sono stati difficili e spesso drammatici, ma hanno al contempo rappresentato un’occasione di ripensamento della produzione e della fruizione dell’arte cinematografica: siamo consapevoli di avere la possibilità di intercettare questo momento magico».

181 film, di cui 68 prime mondiali, 14 internazionali e 53 italiane, 5 concorsi: questi alcuni dei numeri di questa edizione del Torino Film Festival. Nella varietà di forme, generi e contenuti un file rouge che vuole guardare al futuro dando al cinema un rinnovato ruolo per raccontare la realtà: «I film presentati – spiega Francia Di Celle – pur con forme e contenuti molto diversi, sono accomunate da un’idea di futuro di una società che ha bisogno di nuovi stimoli culturali per creare maggiore uguaglianza e inclusione. Insieme a questo aspetto emerge anche il desiderio dei registi e dei produttori di trovare forme alternative per mostrare l’arte, che può, attraverso il cinema, essere ancor più valorizzata dalla creatività dei registi stessi».

Una delle caratteristiche di questa edizione è il tentativo di coniugare la proposta di opere d’autore e rivolte a un pubblico più di nicchia, a una dimensione pop: «Abbiamo aggiunto all’anima del festival, tradizionalmente più legato alla ricerca e agli autori indipendenti, una dimensione più popolare e legata al grande pubblico. Il filo che unisce questi due aspetti è l’alta qualità delle produzioni e la forte tensione creativa che le attraversa, dal film thailandese a basso budget alla grande produzione americana».

Si rinnova così lo stretto legame storico che unisce la città di Torino con il cinema e che sarà celebrato da alcuni momenti del festival «Torino mantiene ancora oggi un legame vivo e dinamico con la storia che la lega alle origini del cinema, celebrata tra l’altro dal documentario in programma all’interno della rassegna “Italia: il fuoco e la cenere” – conclude Francia Di Celle – Il fatto che il festival sia realizzato grazie al Museo Nazionale del Cinema ci mette in una posizione di forza. Non dimentichiamo poi che in Piemonte esiste anche una Film Commission molto dinamica e attiva che, anche grazie al festival, cercherà di suggellare la città come luogo dove non solo mostrare, ma anche produrre film importanti e di qualità».