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Tornano le arance del progetto Etika

 

Tornano le arance di Etika, il progetto di Mediterranean Hope. Il programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha ripreso in queste settimane tutte le sue attività nella piana di Gioia Tauro, dove gli operatori stanno collaborando con varie associazioni per la tutela dei diritti dei lavoratori braccianti.

Con il progetto “Luci su Rosarno” sono state installate illuminazioni nei ghetti e nelle tendopoli in cui i braccianti vivono; distribuito dispositivi ad alta visibilità e luci per le biciclette, per la prevenzione degli incidenti stradali di cui sono spesso vittime i lavoratori che per raggiungere i campi si spostano su strade buie e pericolose.

È stato avviato il progetto “Fuori dal buio” (con il coinvolgimento della cooperativa Jungi Mundo e Sos Rosarno) che prevede la distribuzione ai braccianti di giacche a vento riciclate sulle quali vengono cucite strisce catarifrangenti ad alta visibilità.

Sempre con il supporto di Sos Rosarno è stata allestita un’abitazione sociale per l’inserimento di lavoratori braccianti con alta vulnerabilità nel Comune di Palmi (Reggio Calabria). Un progetto in via di definizione – che si spera possa vedere la luce nei prossimi mesi – è l”Ostello sociale”, inteso come una casa ecosolidale che accolga lavoratori braccianti durante la stagione agrumicola e supporti, durante l’estate, percorsi di volontariato ambientale e turismo sociale.

Mediterranean Hope collabora inoltre con Medici per i Diritti Umani (MEDU), nelle tendopoli e nelle zone più critiche della Piana di Gioia Tauro.

«Molte di queste iniziative sono possibili anche grazie all’introito ottenuto attraverso il progetto “Etika” – spiega Marta Bernardini, coordinatrice di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI – , il marchio di una filiera di acquisto solidale che lo scorso anno è riuscita ad acquistare circa 60 mila kg di arance prodotte dalla cooperativa Mani a Terra, collegata a Sos Rosarno. La rete di acquisto – continua Bernardini – ha coinvolto molte chiese protestanti italiane e tedesche – quest’anno la allargheremo anche alle chiese di Scozia e se possibile ad altri Paesi. Per i produttori che tentano di coniugare il rispetto dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e la responsabilità sociale d’impresa, questi acquisti sono importantissimi perché permettono di contrastare la concorrenza imposta dai mercati con continui ribassi dei prezzi».

Quest’anno, attraverso il marchio Etika, in accordo con le cooperative partner, Mediterranean Hope “vorrebbe provare a rafforzare le sue azioni nel territorio proponendo a chi acquista le arance un prezzo che comprenda l’aggiunta di una “quota sociale” del 10%. Con l’acquisto dei prodotti solidali, quindi, potrete sostenere parte dei progetti sociali che vi abbiamo presentato. Al tempo stesso, daremmo un segnale a tutto il sistema economico agrumicolo dimostrando che è possibile costruire un meccanismo che, come prevede la nostra Costituzione, richiama alla responsabilità sociale d’impresa garantendo dignità e rispetto dei lavoratori”.

Nei prossimi giorni le chiese e le comunità, a livello locale, riceveranno tutte le informazioni utili per ordinare e ricevere le arance. A titolo di esempio presso la chiesa valdese di Torino fino al 27 novembre è possibile ordinare i prodotti della cooperativa Sos Rosarno. Il listino lo potete consultare qui; il progetto è spiegato bene qui (link al depliant). Per maggiori informazioni e per ordinare potete scrivere a segreteria@torinovaldese.org specificando nell’oggetto SOS Rosarno, specificando nome numero di telefono e quantitativi desiderati dei prodotti.

Per donazioni a sostegno del progetto, queste sono le coordinate: Federazione delle chiese evangeliche in Italia; IBAN: IT26X0200805203000104203419
BIC/SWIFT: UNCRITM1704; causale: ETIKA.

Per qualsiasi chiarimento, è possibile contattare i responsabili del progetto Etika alla mail rosarno.mh@gmail.com.

 

Immagine di Francesco Piobbichi