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La parola di Dio illumina le tenebre

 

Chi di voi teme il Signore e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del Signore 
Isaia 50, 10

Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori
II Pietro 1, 19

Credere quando tutto fila liscio non fa sorgere tante domande. Ma la fede ha bisogno di un continuo confronto, deve essere interrogata, altrimenti quando arrivano le tenebre, che sono tante, si va subito in crisi. Proprio allora è importante sapere che le fondamenta della nostra vita si ritrovano nella fiducia in Dio.

Il testo di Isaia si rivolge a coloro che si trovano in esilio, in Babilonia. Hanno conosciuto la luce, ma sono finiti nelle tenebre. Essi sanno di Dio, ma al momento non vedono la sua presenza. Una contraddizione: aver conoscenza di Dio ma non vederlo. Temere Dio non è avere paura di Lui, di Lei, ma è un fidarsi, un abbandonarsi a Dio, un ascolto continuo e un farsi guidare. Temere Dio e ascoltarlo è la stessa cosa. Ascoltare non è solo la registrazione di ciò che una persona dice, ma è far proprio ciò che si sente e agire di conseguenza.

Mi è venuto in mente il paragone con un deambulatore: è un sostegno ma sei tu che devi camminare; eppure, è lui che ti sorregge anche quando stai ferma. Qualche volta quando incontri un ostacolo troppo grande devi rinunciare a prendere la direzione che volevi e, sostenendoti con quello strumento, devi aggirare l’ostacolo affrontando il percorso in un altro modo.

Dio è un sostegno nelle nostre tenebre, nelle nostre difficoltà e qualche volta ci fa cambiare strada. Una realtà che abbiamo potuto sperimentare durante questo periodo del Covid. Confidare nel nome di Dio ci chiama a camminare anche nelle tenebre non dimenticando la sua luce che sta dietro, ma anche davanti a noi. Anche quando ci troviamo nelle tenebre, Dio ci sostiene.