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ResQ, salvate 59 persone all’inizio della seconda missione nel Mediterraneo

C’è una parte di Europa che vuole costruire muri sempre più alti, chiudere fuori sempre più persone, anche lasciarle annegare.

C’è un’altra parte di Europa che invece costruisce ponti. Anche in mezzo al mare, tendendo la mano a chi rischia la vita.

Di questa seconda fanno parte le donne e gli uomini di ResQ, l’associazione fondata due anni fa per mettere in mare una nave di ricerca e soccorso e per testimoniare quanto accade nel mar MEditerraneo

A poco più di un mese dalla fine della prima missione che ha portato al salvataggio di 166 persone, il 9 ottobre la nave acquistata grazie alla raccolta fondi cui stanno partecipando moltissime persone, è salpata nuovamente, da Porto Empedocle per la seconda missione, con un equipaggio di otto donne e tredici uomini, proveniente da quattro Paesi diversi.

E ieri notte è stato subito tempo di soccorso: 59 sono le persone salvate, tra cui 6 donne e 17 minori, provenienti principalmente da Siria, Etiopia, Eritrea, Egitto, Nigeria, Somalia, Sudan. Erano su un barchino di legno che era partito da Zuwara, in Libia, e sono stati in mare per circa 24 ore. Sono ora in salvo a bordo della ResQ People, l’equipaggio se ne sta prendendo cura.

 

La foto, tratta dal profilo facebook di ResQ, è di Maso Notarianni